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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BROSIO

Paolo Asti 27 settembre 1956. Giornalista. Inizi alla redazione pisana della Nazione,
conduttore del tg su Canale 50, responsabile dell’ufficio stampa dell’Università di Pisa e più tardi del Pisa calcio (presidenza di Romeo Anconetani). Dopo la laurea in
Legge, passa al Secolo XIX e di qui, nel 1990, a Mediaset. Diventato famoso per
le sue cronache su Tangentopoli al Tg4, lanciato come ospite brillante da Fabio
Fazio in Quelli che il calcio, dove spesso duettava con la madre Anna. Rientrato poi nei ranghi del
giornalismo tradizionale, ha condotto da ultimo Linea verde la domenica su Raiuno • «Ex cronista del Tg4. Divenuto simbolo della degenerazione mediatico-giudiziaria
sorta con Mani pulite. Assunto da Emilio Fede il 9 maggio 1991, si rese
protagonista di memorabili scenette improvvisate col suo direttore e
regolarmente immortalate da Blob. La madre gli telefonava in diretta per dirgli di coprirsi meglio. Presidiando
palazzo di Giustizia (con di spalle un tram che gli rovinava sempre l’inquadratura) diffondeva il panico nei servizi della notte preannunciando retate
di massa. I cronisti della carta stampata venivano richiamati al giornale per
verificare, e capitò che lo presero da parte e quasi lo picchiarono. Emilio Fede una volta lo
riprese perché aveva detto che avevano arrestato l’industriale Carlo Gavazzi (morto da tempo) e non suo figlio Riccardo. Un’altra volta intervistò Carlo Tognoli e per cinque volte lo chiamò Pillitteri. Un’altra volta intervistò Bruna di Lucca, moglie di Gabriele Cagliari, e la definì la “vedova di Roberto Calvi”; disse in diretta: “Ho sbagliato vedova, scusa direttore”. Eccetera. Lasciò il giornalismo (Fede non gradì) e decise di essere ridicolo per mestiere» (Pietrangelo Buttafuoco)
• «Il telegiornale con il mio direttore Emilio Fede è sempre stato un mix di informazione e varietà. I collegamenti con lui sono una specie di commedia» • Qualcuno ha paragonato la sua comicità a quella di Buster Keaton... «Esagerano. Sono uno che si arrabatta e forse per questo fa ridere. L’arte di arrangiarsi l’ho imparata in cronaca» • Come si definirebbe? «Boh, l’omino della Lagostina. Sono pieno di difetti, riconosciuti e riconoscibili, non
sono nemmeno un intelligentone, di quelli che fanno opinione» (da un’intervista di Alessandra Rota).