Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BRANDIRALI
Aldo Milano 31 ottobre 1941. Politico. Di Forza Italia. «L’uomo passato da Servire il Popolo, sinistra maoista anni Settanta, a Comunione e
Liberazione» (La Stampa) • «Era il papa rosso, il Mao italiano. Nel 1993 è entrato nella Dc, poi è passato nel Cdu. Celebrava i matrimoni comunisti, organizzava la vita in
comune, preparava la rivoluzione culturale, ordinava di parlare in pubblico di
tutto, sesso compreso. E i militanti vivevano in adorazione. Fino al punto da
portare in corteo i cartelli con le facce di Mao, Stalin e Brandirali» (Venanzio Postiglione) • «Figlio di operai. Mio padre era partigiano: dopo il 25 aprile divenne segretario
della sezione Pci di Porta Genova. Nel 1947 fu sospeso, aveva baciato una donna
nella sede del partito: la moglie. Ecco... anch’io faccio l’operaio, nel 1960-1961. Primi scioperi, rivolte. Il Pci mi chiama a Roma, a
lavorare nella Fgci. E lì trovo Occhetto: tenero, intelligente, rinnovatore ma eternamente spaventato.
Rifiuto la gabbia di partito, torno in fabbrica. E il primo comizio è a Milano, fine 67, per la morte di Che Guevara: salgo sul palco accanto a
Feltrinelli. Nasce il gruppo Nuova Resistenza, poi Falce e Martello. Un’esplosione di idee»
• Nell’82 l’incontro con Cl: «Il mio problema a quel tempo era diventato come superare criticamente il
comunismo. Certo già sentivo in me l’evidenza di una presenza superiore, il fatto che l’uomo non si risolveva nelle teorie alle quali c’eravamo abbeverati. Era solo un’intuizione confusa, ma mi spinse a cercare Cl. Don Giussani diede enorme
importanza alla mia richiesta. Venne con il suo gruppo, tutti gli odierni
dirigenti di Cl, Vittadini, Intiglietta, Ferlini, Fontolan... Io portai lì la mia piccola, titubante comunità. Scelsi lui perché avevo sempre avvertito, anche negli anni di Servire il Popolo, una potente
tensione ideale nella sua religiosità; affascinava quel suo modo libero, antidogmatico, di mettere al centro di tutto
la persona. Quando lo conobbi ne ebbi conferma: ti bucava con lo sguardo».