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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BRACHETTI

Arturo Torino 13 ottobre 1957. Attore. «Fin da bambino non riuscivo a mostrarmi su un palco se non travestendomi. Di
questo mio psicodramma ho fatto un’arte» • «Il Fregoli dei nostri giorni. L’artista che in cento minuti mette in scena cento personaggi, che in un quarto d’ora interpreta gli eroi del XX secolo, che in sei secondi si cambia costume. Ha
fatto teatro con Ugo Tognazzi e, come regista, con Aldo Giovanni e Giacomo (i Corti e Tel chi el telun)» (Anna Bandettini) • «Pare che sia uno dei due unici attori a praticare quest’arte che i francesi, nel Settecento, chiamavano Chapeaugraphie...» (Alvise Sapori) • Che diavolo è la Chapeaugraphie? «Credo il termine sia stato usato per definire il lavoro del primo, cioè dell’inventore di questo gioco trasformistico. Sarebbe stato un certo Tabarin, ma sì: come il bar tabarin. E forse il tabarin inteso come sala di spettacolo leggero
deriva da lui, il quale, sulla Place Dauphine, o sul Quai de la Seine, sempre
dalle parti del Pont Neuf, avrebbe inventato e perfezionato questo numero.
Siamo nei primi anni del Settecento»
• «Fregoli è stato un grandissimo. Sono stato persino benedetto da una coincidenza: ho
debuttato con il mio spettacolo, a Parigi un secolo esatto dopo il debutto di
Fregoli, giorno, mese e anno. Perché non considerarla una sorta di lontana benedizione? Sono un attore che è capace di cantare, faccio delle pantomime e qualche numero di
prestidigitazione, parlo al pubblico e posso farlo in italiano, in francese ho
cominciato a lavorare al Paradis Latin e in inglese. Tecnicamente, quello che
faccio in prevalenza, si dovrebbe definire “trasformismo”. Mi trasformo in vari personaggi, anche astratti. Travestirsi allude al
travestimento al femminile, cosa che pure faccio, ma il trasformismo mi
permette non solo personaggi umani ma anche astrazioni»
• «Io sono la punta di un iceberg. Giro con tre tir e venti persone dietro le
quinte che mi aiutano, concentratissime perché tutto deve essere un orologio» • «La velocità dei miei trasformismi è tecnica della ripetitività. Più ti alleni, più sei veloce. Sono uno che mangia veloce e dorme poco» • «Anch’io ho i miei momenti di apatia, come tutti. Giornate intere in cui guardo solo
la televisione. Cos’ha capito? Spenta. Che è il modo migliore per guardare la tv».