Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BORGHEZIO
Mario Torino 3 dicembre 1947. Politico. Eurodeputato della Lega. Nel 92, 94, 96 era
stato eletto alla Camera. Sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia
col Berlusconi I (94). «Tipi come Fassino, come D’Alema ormai mi usano come modo di dire. Si rivolgono a Berlusconi e gli dicono:
tu stai con Borghezio. Non aggiungono altro. Se la cavano con una frase e
questo, confesso, mi innervosisce» • «Quel suo tono ruspante da capopopolo a cui è concesso di spararle grosse. Più grosse sono, più applausi arrivano, tanto l’obiettivo è quello: scatenare per un pugno di minuti le pulsioni che girano e rigirano
nello stomaco del padano di lotta, quello con bandierone e fazzoletto verde
annodato al collo. Poi, spellate le mani, ritmato l’urlo “Bor-ghe-zio, Bor-ghe-zio!”, riposto il bandierone dopo un sorriso compiaciuto al vicino, tutti pronti ad
ascoltare le cose serie, ad ascoltare Bossi. Borghezio e i suoi insulti,
distribuiti con una parolaccia qui e una là, scivolano nel dimenticatoio. Fino alla prossima manifestazione» (Enrico Caiano)
• «Ha un appetito celtico, infatti viaggia abbondantemente oltre i 130 chilogrammi,
e ama il linguaggio spigliato e franco, tipico del combattente padano» (Antonello Caporale) • «Da giovane militava in un’organizzazione extraparlamentare denominata “Giovane Europa”. “Contestavamo da destra Ordine Nuovo che contestava, sempre da destra, l’Msi”. Ora si definisce un “perfetto, oserei dire, raro esempio di celto-piemontese”» • Nel dicembre 2005, sul treno Torino-Milano, fra la stazione di Porta Susa e
Chivasso, quasi lo linciarono: «Minacciavano di buttarmi giù dal treno in corsa. Hanno cercato di linciarmi. Erano un’infinità, quasi tutti a volto scoperto. Dei pazzi. Carichi di odio. Devo la vita a due
agenti della polizia ferroviaria che si sono comportati da eroi, un uomo e una
donna. Per proteggermi hanno corso un rischio enorme: loro non prendono lo
stipendio da europarlamentare, ma erano pronti a sacrificarsi per me». Era reduce da una manifestazione anti No-Tav
• Altre aggressioni a Livorno (febbraio 2006, doveva tenere un comizio) e a Padova
(3 marzo 2006). Tiepida solidarietà dalle altre forze politiche.