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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BONDI Sandro Fivizzano (Massa Carrara) 14 maggio 1959. Politico. Deputato di Forza Italia, di cui è il coordinatore nazionale

BONDI Sandro Fivizzano (Massa Carrara) 14 maggio 1959. Politico. Deputato di Forza Italia, di cui è il coordinatore nazionale. Ex comunista. Tutto pelato, soave. Estasiato da Berlusconi, di cui parla con accento ispirato. Per esempio: «Ha ragione Ferrara, quando lo paragona a Mozart, per il candore e la genialità. Berlusconi è candore, è purezza» • «Sono figlio di un muratore socialista emigrato in Svizzera, dove nei bar c’erano i cartelli: “Vietato ai cani e agli italiani”. Ero affascinato da Berlinguer, sono andato ai suoi funerali. Avverto l’afflato religioso per la giustizia sociale» • Si è laureato in Filosofia a Pisa con una tesi su frate Leonardo Vallazzana, teologo, predicatore, agostiniano, nemico di Savonarola. Dice di voler portare nel partito di Berlusconi lo spirito agostiniano dei catari e degli anabattisti «animato dal mito della purezza e del candore; contaminato da tentazioni luterane e ugonotte; e che ha influenzato grandi personaggi. Penso a Gioacchino da Fiore. E, in tempi moderni, a Berlusconi e a Dell’Utri» (Aldo Cazzullo) • Giovane segretario della Fgci nel 1975, poi (1989) sindaco comunista di Fivizzano, rovesciato però da un cambio di alleanze dei socialisti, che si schierarono con la Dc. Fu allora che lo scultore Pietro Cascella lo portò ad Arcore, dove aveva avuto l’incarico di preparare il mausoleo di Berlusconi (Bondi: «una delle più grandi opere monumentali degli ultimi decenni, con il cerchio della vita e il bassorilievo con le offerte votive scolpito dalla moglie, signora Cordelia von den Steinen»). Berlusconi gli regalò un orologio del Milan e una biografia di Hitler con la dedica «A Sandro Bondi, cultore dell’utopia, un libro sull’utopia perversa». Poi gli chiese: «Lei che sembra così perbene, come fa a essere comunista?». Lo tenne poi a lavorare ad Arcore dandogli l’incarico di rispondere alle lettere degli ammiratori e soprattutto delle ammiratrici (Sandro Bondi ha le stesse iniziali di Silvio Berlusconi). Nel 2001, infine, lo candidò in Parlamento, favorendone una carriera politica che a questo punto risulta piuttosto importante • è uno dei più violenti nella polemica «contro i comunisti»: «Si alza la mattina e attacca “il giornalismo fazioso” de l’Unità, in particolare la rubrica Fronte del video di Maria Novella Oppo. Carbura con qualche caffè e poi sfida a testa bassa il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Vito e Schifani cercano di inserirsi ma lui ha già cambiato bersaglio. Tocca a Piero Fassino, reo di aver parlato male della Rai. “Le sue parole sono cariche di violenza in puro stile comunista”. Parte nel frattempo l’esposto di alcuni senatori del centrosinistra contro Berlusconi, inviato per conoscenza a Ciampi. Secondo voi chi commenta per primo? Il capogruppo dei senatori forzisti, alias Schifani, o James Bondi, come qualcuno già lo chiama? “Questa è gente accecata da furore ideologico”, sibila dal suo ufficio» (Alessandra Longo). Su D’Alema: «è un povero ciabattino che guarda alle scarpe, oggetto di cui è notoriamente attratto... è un bluff, un buffone, uno che ha un linguaggio da osteria, anzi no, da postribolo». Su Veltroni: «Provo una pena profonda per Veltroni, che nega il suo passato». Su Moretti: «Mi sgomenta la miseria umana e morale di Nanni Moretti, capace di dire in morte di Agnelli: “Era meno peggio di Berlusconi”» • Un figlio, Francesco, 11 anni • Ha coordinato la stesura di Una storia italiana, il libro con cui Berlusconi ha fatto campagna elettorale nel 2001.