Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BLARDONE
Massimiliano Domodossola (Verbania) 26 novembre 1979. Sciatore (alpino). Primo successo in coppa
del mondo l’11 gennaio 2005 nel gigante di Adelboden. «Un ottimo bagaglio tecnico, oltre che una notevole potenza fisica: nelle fasi di
piegamento ed angolazione, le più critiche e delicate, lui assorbe forze centrifughe pari ad almeno quattro G,
cioè quattro volte il peso del suo corpo, quindi circa 350 Kgp (chilogrammi peso)» (Leonardo Coen) • «Tifoso del Torino, appassionato di cani, in passato spaccone, ora impulsivo se è vero che ha sventato un scippo nella sua Domodossola consegnando il ladro alla
polizia. Un atleta che indossava bandane, elmetti dell’esercito austroungarico, fasce con la scritta “For Rent”, per denunciare il disinteresse dei grandi sponsor fin quando non è arrivato San Paolo Imi» (Mattia Chiusano) • «Ragazzo dal fisico normale — un metro e 71 centimetri d’altezza per 70 chili — è un modello tecnico che molti cercano di imitare, è inimitabile perché la rapidità che ha nei piedi, la reattività che ha nella reazione alle situazioni non si possono imparare. La
caratteristica principale è la prontezza nel chiudere la curva che permette agli sci di prendere velocità. Regali di Mamma Natura. Se una fortuna l’ha avuta è stata quella di aver trovato sulla sua strada dei buoni maestri. Primo fra
tutti papà Elio, operaio in un industria metallurgica, che condivide la passionaccia per
lo sci e la montagna in genere con mamma Antonia e la sorella maggiore di Max,
Fabiana, la prima tifosa, che lo segue su tutte le piste d’Europa. Il signor Elio lo mise sugli sci nell’81 quando non aveva ancora tre anni. “E si arrabbiava — ricorda Max — perché già dopo poche volte lo superavo. La mia Disneyland era il prato davanti a casa.
Appena nevicava vivevo lì sino a quando non calava il sole, mi buttavo come un matto e poi risalivo a
piedi con gli sci in spalla”. Capito come ci si fa le gambe?» (Pierangelo Molinaro).