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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BISIO Claudio Novi Ligure (Alessandria) 19 marzo 1957. Attore • Trasferito a Milano all’età di cinque anni, andava all’asilo dalle Madri Pie di via Vassallo

BISIO Claudio Novi Ligure (Alessandria) 19 marzo 1957. Attore • Trasferito a Milano all’età di cinque anni, andava all’asilo dalle Madri Pie di via Vassallo. Madre maestra, abitava dalle parti di Melchiorre Gioia e andava a scuola in bicicletta da solo, cosa che alla figlia oggi non permetterebbe mai. «Con i miei amici andavamo a giocare nel quartiere della Maggiolina, dove abitavano Celentano e Claudia Mori. Dalle loro finestre, prima ancora che fosse incisa, ho ascoltato le prove di Siamo la coppia più bella del mondo. La Mori mi fece anche un autografo. Mise i cuoricini sulle i del suo nome e cognome» (Valeria Braghieri) • Diploma alla Civica scuola d’arte drammatica di Milano (81), ha lavorato in teatro con Dario Fo (Morte accidentale di un anarchico, 87) e col Teatro dell’Elfo (Sogno di una notte d’estate, Comedians ecc.). Contemporaneamente ha preso a darsi al cabaret, prima al Derby poi allo Zelig. Passato al cinema con registi come Salvatores, Risi, Monicelli, ha conquistato una ancor più ampia popolarità. In tv è stato prima protagonista di Cielito Lindo (92), poi di Mai dire goal (98), negli ultimi anni è stato impegnato con Zelig • «è nella top ten dei personaggi televisivi più amati dagli italiani. Simpatico, soprattutto sincero, lui, il “calvo” di Zelig è il più corteggiato in assoluto dai mass media» (Patrizia Saladini) • «Dopo i successi a teatro, in televisione e in libreria, è diventato un Re Mida multimediale» (L’Espresso) • «è simpatico Claudio Bisio? Molto. è bravo? Forse il migliore della sua generazione e del suo genere. Sa tenere la scena? Come un ramponiere la prua» (Osvaldo Guerrieri) • «Ho un padre commerciante e una madre maestra» • «Ho fatto in tempo a prendere la coda di tutto. Sono stato iscritto per cinque anni ad Avanguardia operaia e al liceo Cremona ero un leaderino con un certo seguito. Per esempio, è un po’ colpa mia se quasi tutta la quinta D fece scelte sbagliate all’università. Nella nostra classe quello più a destra era della Fgci e tutti avremmo voluto prendere facoltà come Filosofia o Scienze politiche. Ma io spiegai che in questo modo, una volta preso il potere, avremmo fatto la fine della Cina che era stata costretta a chiedere ingegneri e tecnici alla Russia. Così preparammo una specie di governo futuro, tirando a sorte i ministeri. A me toccò quello dell’Agricoltura. Mi iscrissi a Agraria. Un altro andò a Medicina per prepararsi a occupare il ministero della Sanità, un altro a Economia per quello del Lavoro, e così via. Quasi nessuno però resse il progetto per più di un anno accademico. Io riuscii a frequentarne due, facendo ben 17 esami. Poi, deluso dalla politica e travolto dal languore dei vent’anni, passai un anno a non far nulla pensando, con Paul Nizan, che quella fosse davvero l’età peggiore della vita» • Dice che ha avuto tre grandi maestri: «Dario Fo, Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, tre giganti della Milano che non c’è più. A ognuno di loro ho rubato qualcosa. Da Gaber ho cercato di prendere la tematica intimista, da Fo l’affabulazione e la gestualità, da Jannacci la dote più rara: l’imprevedibilità» • «Ho avuto grandi soddisfazioni sia sul palcoscenico che sul set. Ero fra i protagonisti di Mediterraneo, film da Oscar. Ho scritto canzoni, insomma la tv è importante, ma non è quella che ho nel cuore. Non sono un artista che vuole imporre la propria presenza sgomitando, sono tranquillo» • «Da giovane toccavo il cielo con un dito quando andavo a vedere Dario Fo (è a lui che mi ispiro). Mistero buffo lo avrò visto cento volte e ogni sera Fo lo rappresentava in modo diverso, nuovo» • «Agli inizi della carriera ero costretto a mettere il parrucchino per interpretare questo o quel personaggio. Dovevo dare un’altra immagine di me. Ora invece piaccio così come sono. Insomma alle donne piaccio calvo. Bello senza parrucchino? è una vittoria» • «Ho fatto spot girati da Gabriele Muccino e Daniele Luchetti e non è che lo dico per sputtanarli. Il paletto che mi do è quello di rifiutare le telepromozioni. Uno dei motivi per cui non sono andato in Rai, dove c’era in ballo anche Sanremo, è che sarei stato obbligato a farle, a fare l’uomo-sandwich» • «Non ho scheletri nell’armadio. Prendo uno stipendio da Mediaset. Penso di farlo in modo onesto e sanno tutti come la penso. Nella mia evoluzione ci sarà stato un certo “scarrocciamento” dal tutto e subito che urlavo venticinque anni fa, è anche fisiologico, no? Ma tradimenti morali non ne ho mai fatti» • In ogni caso: è saldamente collocato a sinistra. Dal 2004 conduce il concerto Cgil-Cisl-Uil che si tiene il 1 maggio in piazza San Giovanni a Roma • Amore per gli animali: «Anche se sono allergico ai gatti e non voglio costringere un cane a vivere in appartamento. Per questo ho adottato un ciuchino a distanza, Donkey-shot, che vive nel Devon. Ho un debole per i somari sin dai tempi della scuola: quando hanno cominciato a venir rimpiazzati dagli ape car ho sentito che dovevo fare qualcosa. Gli spedisco un vaglia mensile: sapere che bruca sereno grazie alle mie sterline mi far star meglio» • Vanessa Incontrada: «Quando finisce di lavorare va a fare la spesa, è un uomo con un nome e cognome» (Silvia Fumarola) • La compagna di Claudio Bisio è Sandra Bonzi, esperta di pubbliche relazioni. Lavora con lui. Hanno due bambini. Frasi: «Mi sento una mosca bianca. Oggi il vero anticonformismo sta nell’essere fedeli». E: «Io sono la dimostrazione che se uno non vuol farsi fotografare ci riesce (non faccio scandalo, comunque, sono stato infedele tutta la vita...)» (Braghieri).