Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BIGNARDI
Daria Ferrara 14 febbraio 1961. Conduttrice tv. Giornalista professionista dal 92.
Dopo il praticantato a Chorus ha collaborato con Panorama e Anna. Dal 91 al 93
nella redazione di Milano Italia (Raitre, prima con Gad Lerner, poi con Gianni
Riotta), prima apparizione in video nel 94 nel programma culturale Punto e a Capo di Arnaldo Bagnasco (Raidue). Nel 95 ha condotto A Tutto Volume (Canale5), nel 96 e nel 97 il talk show culturale Corto Circuito (Canale5). Nel 98 e nel 99 il talk-show di costume Tempi Moderni (Italia uno). Nel 2000 e nel 2001 la prima e la seconda edizione di Grande Fratello (Canale5), dal settembre 2002 al febbraio 2005 ha diretto il mensile Donna di
Hachette. Passata a La7, ha condotto Le invasioni barbariche, dove sono molto caratteristiche le interviste a tu per tu con qualche
personaggio famoso: per esempio con lo scrittore Alessandro Piperno, indotto a
confessare qualche défaillance sessuale, o con la presentatrice Antonella Clerici, persuasa a
ripetere volontariamente un famoso lapsus («non posso fare a meno del c...», che aveva detto per sbaglio a Unomattina), o con Barbara Berlusconi, figlia di Silvio, (per le polemiche seguite a
questa intervista vedi BERLUSCONI Barbara) o infine col candidato a sindaco di
Roma Gianni Alemanno, spinto a mostrare la croce celtica che portava al collo,
gesto che lo stesso Alemanno qualificò come “violento” inducendo nella conduttrice un certo imbarazzo • «Quando qualcuno mi dice che sono antipatica, lo prendo come un complimento» • «Mia madre faceva la maestra, mio padre il rappresentante. Ferrara mi stava molto
stretta, era deprimente e nociva» • Liceo classico al Ludovico Ariosto (lo stesso di Sgarbi), Università a Bologna, al Dams: «Io ero una ribelle. Quello era il posto dei finti alternativi, tutti ragazzotti
con gli anfibi da 250.000 lire, il chiodo da 600 mila e l’appartamento pagato da mamma e papà». Genitori molto anziani e di destra, ha detto che era «in quella certa onda, new wave, punk, ero un’arrabbiata». A 22 anni perse il padre. «Ero legatissima a lui. Quando succede una cosa del genere sei costretta ad avere
rispetto per la vita. Se no ti spari». Andò a Londra per qualche mese: «Facevo la commessa e imparavo l’inglese. Tornata in Italia ho trovato un lavoro come account executive.
Pubblicità. Alla Tbwa, a Milano. Quattro anni di spot. Orrore. Andavamo alla Scottex,
quelli della carta igienica. Incubo surreale: direttore marketing, product
manager, quattro assistenti e io, l’ultima ruota del carro, 20 persone laureate che parlavano del modo in cui si può piegare la carta igienica. Ero una grande lavoratrice, però volevo fare la giornalista, non la pubblicità dello Scottex»
• È sposata con Luca Sofri, figlio di Adriano. Hanno una bambina. Lei ha avuto un
altro figlio da un precedente matrimonio con un insegnante di filosofia.