Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BIFFI Giacomo Milano 13 giugno 1928. Cardinale. Ex arcivescovo di Bologna (fino al 2004). Compiuti gli studi ecclesiastici nei Seminari dell’Arcidiocesi Ambrosiana, è stato ordinato sacerdote a Milano il 23 dicembre 50 dall’Arcivescovo Card
BIFFI Giacomo Milano 13 giugno 1928. Cardinale. Ex arcivescovo di Bologna (fino al 2004). Compiuti gli studi ecclesiastici nei Seminari dell’Arcidiocesi Ambrosiana, è stato ordinato sacerdote a Milano il 23 dicembre 50 dall’Arcivescovo Card. Alfredo Ildefonso Schuster. Laureatosi in Teologia nel 55 con una tesi su La colpa e la libertà nell’odierna condizione umana, ha insegnato per alcuni anni nei Seminari dell’Arcidiocesi milanese. Dal 60 al 69 è stato Parroco ai Ss. Martiri Anauniani a Legnano, e dal 69 al 75 alla Parrocchia di S. Andrea a Milano. Il 19 febbraio 75 è stato nominato Canonico Teologo del Capitolo Metropolitano di Milano. Vicario Episcopale per la Cultura dal 74, nel 75 è stato nominato anche Direttore dell’Istituto Lombardo di Pastorale. Nell’Arcidiocesi milanese ha ricoperto pure l’incarico di responsabile della Commissione per il Rito Ambrosiano. Il 7 dicembre 75 Paolo VI lo ha nominato Vescovo titolare di Fidene, deputandolo Ausiliare dell’Arcivescovo di Milano Card. Giovanni Colombo. Per le mani dello stesso Card. Colombo ha ricevuto l’Ordinazione Episcopale nella Chiesa parrocchiale di S. Andrea a Milano l’11 gennaio 76. Dal 76 all’82 ha fatto parte della Commissione Episcopale della CEI per la dottrina della fede, la catechesi e la cultura, di cui è stato Segretario dal 79 all’82. Nell’82 è stato eletto fra i componenti la Commissione Episcopale per la Liturgia. Promosso Arcivescovo di Bologna il 19 aprile 84, prese canonico possesso dell’Arcidiocesi il 1 giugno 84. Creato e pubblicato Cardinale prete del Titolo dei Ss. Giovanni Evangelista e Petronio a Campo de’ Fiori da Sua Santità Giovanni Paolo II nel Concistoro del 25 maggio 85, è membro delle Congregazioni per il Clero, per l’Educazione Cattolica e per l’Evangelizzazione dei popoli • «è un illuminato conservatore progressista ben consapevole dell’apparente contraddizione di questa sintesi» (Giulio Andreotti) • «Pastore dalla predicazione forte, possente, spesso controcorrente, bollato dai critici come “reazionario”, esaltato dai seguaci come “un pilastro della certezza della fede”. Da sempre sotto i riflettori mediatici, è divenuto popolare, anche al di fuori della cerchia ecclesiastica, quando definì l’Emilia-Romagna “terra sazia e disperata”, così attirandosi gli strali di una sinistra allora egemone e l’infinita gratitudine di una Dc qui condannata all’opposizione. Anni dopo, commentò con ironia l’episodio: “Non so se quella frase sia stata un’ispirazione dell’angelo o del demonio: certo ha avuto una fortuna immensa...”. Un pastore severo, inflessibile nel denunciare “cedimenti e mimetismi” della Chiesa, terrorizzato dalla “cultura del niente, dalla libertà senza limiti e senza contenuti, dallo scetticismo vantato come conquista intellettuale”. Un uomo animato da profonda carità e zelo apostolico, che ama ripetere: “Io ho puntato su Cristo la mia vita, l’unica vita che ho”» (Francesco Alberti) • Nel 1990, suo libro su Pinocchio (Pinocchio e la questione italiana, Piemme), straordinaria lettura dell’opera di Collodi in chiave cristiana, antiilluminista e antirisorgimentale (la Fata turchina come simbolo della salvezza, il paese dei balocchi come inferno, Geppetto come padre creatore, il Gatto e la Volpe come il diavolo, ecc.).