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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BIBBIA

Nino Bianzone (Sondrio) 15 marzo 1922. Il 5 febbraio 1948 vinse la prima medaglia d’oro della storia per l’Italia ai Giochi Invernali, nello skeleton (erede delle slitte usate dagli
indiani nordamericani, i Cree, i Coughnawaga) • «Erano i tempi in cui la febbre olimpica faceva impazzire St. Moritz per i primi
veri Giochi d’Inverno (quelli del 24 divennero olimpici solo a posteriori)» (Claudio Gregori) • «Ho vinto 231 gare. La prima vittoria fu la più importante: la medaglia d’oro olimpica. Poi vennero 8 Grand National, 14 Heaton Gold Cup, 8 Curzon Cup, 8
campionati svizzeri... Il 3 febbraio ci fu la prima giornata dello skeleton con
tre discese. Il percorso era accorciato a causa dello scirocco. Si partiva
dalla Junction, sotto la curva Thoma: 890 metri di pista per 101 di dislivello.
Eravamo in 15 al via. Avevo il casco, il maglione azzurro —non c’era ancora la tuta— i calzoni, gli scarponi con i chiodi e lo skeleton d’acciaio. Pesava 42 chili. I favoriti erano l’americano John Heaton, che aveva vinto l’argento vent’anni prima, lo svizzero Christian Fischbacher, il britannico John Crammond. Lo
svizzero è caduto subito al Shuttlecock Corner. Nella prima discesa Crammond è stato il più veloce in 47”4. Io ho fatto il quarto tempo, in 48”0, poi il secondo, in 47”6, e, nella terza discesa il primo in 47”6. Al termine della giornata Crammond era in testa con 143’’0, con 2 decimi su di me e su Heaton. Poi, il 5 febbraio si gareggiò su tutta la pista: 1212 metri di lunghezza per 157 di dislivello. L’americano Johnson, che era quarto, è caduto. Io, invece, ho fatto una gran discesa in 59”5 e sono passato in testa: nessuno quel giorno è mai riuscito a scendere sotto il minuto. Anche nelle ultime due prove sono
stato il più veloce (60”2 e 60”3). Ma non ho avuto tempo per esultare. Ho dovuto correre alla pista del bob per
le ultime due discese. Così non c’ero al momento della premiazione e il conte Bonacossa è dovuto venirmi a cercare».