Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BEVILACQUA
Antonella Foggia il 15 ottobre 1971. Ex saltatrice in alto. Con 1,99 m (il 3 agosto 96
alle Olimpiadi di Atlanta) è preceduta solo da Sara Simeoni nella lista italiana all-time. Cinque volte
campionessa italiana (1992, 1993, 1994, 1996, 1997). «Ci si lamenta che l’Italia non vince più? Io allora chiedo: dove sono i tecnici, dove sono le risorse finanziarie, dov’è l’investimento? Io o pago la bolletta del gas o mi compro le scarpette chiodate.
Il mio conto in banca è in rosso perché per saltare ho dovuto anticipare molte spese. Chi può fugge dall’atletica: gli allenatori vanno verso il calcio, la pallavolo, il basket. Almeno
lì guadagnano. I ragazzi a scuola vanno verso il pallone, almeno lì saranno famosi. Ci sono tante offerte, da noi non arrivano più le prime scelte. Ho proposto a molte scuole un programma d’atletica, i presidi mi hanno risposto che non interessa. A Foggia io non ho
neanche più una pedana dove allenarmi, quella attuale è nera, marcia, distrutta dalle radici e dall’usura. Quale motivazione vuoi trovare, se vedi che tutti scappano dal tuo sport?» (da un’intervista di Emanuela Audisio del 2003).