Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BETTINI
Goffredo Roma 5 novembre 1952. Politico. Senatore ds. «Ha lunghissima storia politica e personale, attraversata da sfide, sconfitte,
sofferenze esistenziali mai negate, successi elettorali (Rutelli 1993 e 1997,
Veltroni 2001, Gasbarra 2003, Marrazzo 2005) vissuti dietro le quinte e con
aristocratica eleganza. Soprannominato “Panzarella” - tutti gli pizzicavano la pancia in segno di amicizia - era uno studente molto
colto. Veniva da una famiglia nobile marchigiana, i Rocchi Bettini Camerata
Passionei Mazzoleni “del triangolo che comprende Jesi, Ancona, Senigallia”, il tratto semplice e sicuro di chi ha ricevuto un’ottima educazione. Alla Fgci, prima diretta da Gianni Borgna, poi da Veltroni,
infine da lui stesso, riesce a trasferire tutte le sue passioni: il trio
organizza eventi entrati nella storia dello spettacolo. Lo spettacolo al Pincio
in cui Benigni prende in braccio Berlinguer, “e Tonino Tatò, il braccio destro del segretario, che da dietro il palco ci tranquillizza: ‘va benissimo, ragazzi!’”, la riscoperta di Gino Paoli nel 1976 e l’invenzione di Borgna del duo con Ornella Vanoni, “era l’estate del 1984, festa dell’Unità all’Eur. La Vanoni, fino all’ultimo, non voleva cantare”. Alla fine, volle perfino farsi pagare in contanti e in anticipo. Bettini e
Borgna trovano i soldi, pagano - una cifra immensa per allora - e la Vanoni si
esibisce (Paoli canta gratis e stacca un assegno di 3 milioni)» (Barbara Palombelli)
• «I miei maestri si chiamano Pietro Ingrao, Paolo Bufalini, Gerardo Chiaromonte. I
miei fratelli sono due, il maggiore è Massimo D’Alema, nella sua qualità di erede legittimo di quel patrimonio civile non rinnegabile e non cancellabile
che è stato il Pci, l’altro è Walter Veltroni, cui mi lega una complicità totale, quella che sopporta e supera anche i litigi che per qualche anno, in
passato, ci hanno tenuti lontani. Il mio primo brivido, in piazza, risale però ai comizi di mio padre Vittorio, avvocato repubblicano, amico di Ugo La Malfa e
di Oronzo Reale, grande e appassionato oratore. Al liceo scientifico Righi
proiettavo i film del realismo socialista, scrivevo sulle riviste di Aristarco
e Argentieri. Fui scoperto da Bruno Grieco, segretario della sezione del Pci
Trevi-Campomarzio, presi la tessera a 14 anni e ce l’ho ancora in tasca».