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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BERNABEI

Ettore Firenze 16 maggio 1921. Dal 56 al 60 ha diretto Il Popolo, organo della
Democrazia Cristiana. Dal 61 al 74 Direttore generale della Rai: la sua
dirigenza della tv pubblica ha segnato un’epoca. Uscito dalla Rai alla vigilia della riforma del 75, è stato direttore dell’Italstat. Nel 93 ha fondato la casa di produzione Lux Vides che ha prodotto, tra
l’altro, una serie di film televisivi ispirati all’Antico Testamento • «L’uomo che ha plasmato la Rai negli anni d’oro del monopolio - fu il potentissimo direttore generale attraverso quattro
Parlamenti e 14 governi» (Sebastiano Messina) • «Io ho sempre avuto un obiettivo preciso: fare in modo che gli italiani andassero
a dormire con qualche soddisfazione. Volevo informarli, educarli, divertirli,
con qualcosa che contribuisse a farne dei buoni cittadini. Ho sempre cercato di
avere il massimo rispetto per il pubblico, anche nei suoi modi di vedere a
volte limitati, superati» • «Da quando esiste, la tv è sempre stata utilizzata dal potere politico come uno strumento di persuasione.
Gli eccessi c’erano anche ai miei tempi: una volta Fanfani parlò al telegiornale per 14 minuti! Anche lui, che pure conosceva bene l’importanza della tv, commise qualche errore. L’opposizione si è sempre lamentata. Persino quando lanciammo, per la prima volta nel mondo, le
tribune politiche dove l’opposizione aveva lo stesso spazio della maggioranza, Togliatti mi telefonava
per protestare: “Ah, quel Mangione, con quelle domande impertinenti!”»
• «La televisione ha un potenziale esplosivo superiore a quello della bomba
atomica. Se non ce ne rendiamo conto rischiamo di ritrovarci in un mondo di
scimmie ingovernabili. Io dico che la tv di oggi è come la medicina del 700, quando i barbieri facevano i chirurghi. Oggi per
diventare chirurghi bisogna studiare 15 anni, mentre per diventare una star
della tv basta qualche apparizione. La tv può fare cose buone ma può fare anche tanti danni. Non va affidata al primo che passa. Abbiamo bisogno che
da molti master post-universitari escano professionisti capaci di esportare nel
mondo buone sceneggiature, buone regie, buoni approfondimenti informativi. Cioè una buona televisione»
• «Ha pubblicato un libro con una scanzonata ricostruzione dell’era della Prima Repubblica, L’uomo di fiducia, (intervista con Giorgio Dell’Arti). Oltre a prendere di mira la Massoneria e i “riti delle società segrete programmaticamente anticlericali”, questo cattolico sanguigno che non fa mistero di appartenere all’Opus Dei si è divertito a indicare alcune ombre sotto altarini altrui. Per esempio, ha
sostenuto che quando Ugo La Malfa ostacolò la tv a colori, favorendo il sistema Pal, a muoverlo furono i vantaggi per le
casse del Pri e non una concezione spartana della vita» (Maurizio Caprara)
• Sposato con Elisa Gallucci, otto figli (Marco, Roberto, Matilde, Laura, Andrea,
Paola, Giovanni, Luca). Nel luglio del 2006 la famiglia ha rinunciato al
pacchetto di maggioranza della Lux Vide, cedendo il 25 per cento della società al fondo State Street di Chicago (la Lux è stata valutata 60 milioni). Bernabei è rimasto presidente onorario. Presidente Vittorio Caporale (detiene anche il 10
per cento attraverso la Video Delta), consigliere delegato Italo Giorgi.
Matilde Bernabei è vicepresidente e attraverso la Rml (posseduta anche da altri soci, compreso il
fratello Luca) controlla il 41,4% della società. Tra gli altri azionisti, Tarak Ben Ammar (8,7%) e Pellegrino Capaldo (9,7%).