Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BERIA D’ARGENTINE
Chiara Milano 31 maggio 1950. Giornalista. Della Stampa. Ex direttrice di Specchio. «Sale è il feudo di famiglia in Piemonte e d’Argentine quello in Savoia. Nasce da bei lombi. La mamma è Vallardi, gli indimenticati editori meneghini. Il babbo, magistrato vecchio
Piemonte, fu procuratore generale di Milano. Dopo il liceo pensava di darsi
allo sci e oziò nella villa paterna a Courmayeur. Poi ha scelto di lavorare a Milano in una
galleria d’arte. Il 1968, per lei, è l’anno del debutto al ballo della Crocerossa. Si sentiva estranea al casino che la
circondava. Ha sempre votato “o Pri o Pli o per il socialista Tognoli come sindaco di Milano”. Non accenna invece a Claudio Martelli che conosceva bene. Di terrorismo si
occupa quando, raccomandata da un cugino, entra a Panorama. Ci sta 13 anni,
diventa famosa ed è contesa. La prendono prima le tv di Berlusconi, poi L’Espresso, infine La Stampa» (Giancarlo Perna) • «Andai a Londra a studiare l’inglese. A Londra scoprii la musica, la moda, la libertà. Per una ragazza italiana abbastanza carina era una pacchia. In giro c’era un’energia pazzesca. Ero entrata in un circuito di grandi amiche e amici, come Emma
Bini che poi è stata la compagna di Philippe Leroy. Ricordo i suoi grandissimi occhi neri e la
serata straordinaria che mi fece passare insiema a Brian Jones, un tappetto
vestito di velluto turchese con stivali coi tacchi alti, Keith Richards, Sharon
Stone, Peter Sellers, Roman Polanski. Poi tornai a Milano, nell’autunno 1969. I fascisti mi avevano soprannominato la Contessa Rossa. Rossa io?
Poteva essere comunista una con la mia storia familiare?» (da un’intervista di Claudio Sabelli Fioretti).