Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BERGOMI
Giuseppe Milano 22 dicembre 1963. Ex calciatore. Tutta la carriera nell’Inter (758 partite ufficiali e 28 gol), ha vinto due scudetti (1979/80, 1988/89)
e tre coppa Uefa (1990/91, 1993/94, 1997/98). Campione del mondo nell’82, ha partecipato altre tre volte alla fase finale: (86, 90, 98), in tutto con
la Nazionale 81 presenze e 6 gol. Adesso fa il commentatore su Sky • «È stato l’esempio del classico difensore della scuola italiana, un marcatore di stampo
antico, capace di giocare praticamente in ogni ruolo della difesa: da libero a
terzino destro e, all’occorrenza, stopper o terzino sinistro» (Silvia Guerriero) • «È diventato famoso vincendo il Mondiale di calcio a 18 anni, quando di solito i
ragazzi i campioni li guardano in televisione o li incrociano sgambettando
nelle giovanili. All’epoca il fatto non suscitò poi tanto clamore, per via dei baffoni neri da carabiniere che lo facevano
apparire come uno dei più maturi tra gli azzurri. Tanto più che, nonostante non fosse ancora stato sotto le armi, nell’ambiente per tutti lui era “lo zio”, perché, ai tempi della sua precoce apparizione in prima squadra, il mediano Marini,
della vecchia guardia dell’Inter, dopo averlo squadrato a fondo aveva sentenziato: “E tu avresti solo diciassette anni? Ma se sembri mio zio…”» (Carlo F. Chiesa)
• Arcadio Venturi, suo allenatore nelle giovanili dell’Inter: «La cosa sconvolgente di quel ragazzino È che non era un ragazzino. Io me lo trovai di fronte quando aveva quattordici
anni e vi assicuro che ogni domenica di campionato passavo mezz’ora a convincere i dirigenti della squadra avversaria che il nostro numero 6 era
effettivamente un Allievo: ma puntualmente nessuno mi credeva, nemmeno di
fronte alla carta d’identità»
• Ai mondiali del 98 si beccò l’elogio del direttore di Radio Maria per aver «dimostrato di essere un vero cristiano»: prima di entrare in campo si faceva sempre il segno della croce «in modo non pasticciato» • Ha commentato per Sky i mondiali di Germania. Aldo Grasso: «È il miglior commentatore tecnico della nostra tv. Svolge al meglio il suo
compito che È quello di aiutare lo spettatore a interpretare la partita dal punto di vista
tattico, anticipare possibili soluzioni tecniche, valutare il comportamento dei
singoli giocatori nella logica più complessa dell’interpretazione della partita». Pur di continuare a fare il commentatore televisivo, ha declinato l’invito del duo Rossi-Albertini a occuparsi della Nazionale under 21 (luglio
2006).