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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BENVENUTI

Paolo Pisa 1946. Regista. «I suoi pochissimi lungometraggi si sviluppano a cicli, affrontano temi che
richiedono anni di studio. I tempi di produzione e la qualità media del cinema d’oggi fanno di lui un extraterrestre, per qualcuno un autore di culto. Gostanza da Libbiano, prodotto nel 2000 e vincitore del Premio Speciale della Giuria al festival
Internazionale del cinema di Locarno, chiude una ricerca durata quindici anni
sui rapporti tra coscienza individuale e potere politico-religioso. Per
realizzare il film su monna Gostanza, processata nel 1592 dall’Inquisizione per stregoneria, ha letto i verbali di centinaia di processi dell’epoca prima di fermarsi su quello prescelto, così come ha fatto rovistando negli archivi segreti del vaticano per
Confortorio, del 1992, storia del processo a due ebrei condannati a morte nel 1736 con l’accusa di furto con scasso. Lavora spesso con attori non professionisti, scelti
per strada. Quando gli chiedono che rapporti abbia con la società cinematografica risponde che si sente parte non del cinema italiano, “che poi è il cinema romano”, ma di quello pisano. Nel corso degli anni non ha mai abbandonato il suo
mestiere di insegnante e di impiegato del Provveditorato agli Studi, ma è stato capace di realizzare film con budget ridicoli. “Il regista che più ammiro è John Ford, lo chiamavano l’uomo dell’unico ciak”. Trovandosi a dirigere in una scena di
Confortorio una quarantina di attori e dovendo risolvere il problema di fare indossare a
ognuno un paio di scarpe, che tra i costumi sono la parte più cara, ha raccolto al volo il suggerimento del costumista e si è procurato quaranta paia di scarpe di vero cartone, le scarpe indossate dai
morti dentro le bare, per intenderci» (Vincenzo Oreggia).