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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BELDÌ

Paolo Novara 11 luglio 1954. Regista tv. Ha esordito scrivendo jingle per caroselli e
sigle, è stato aiuto regista di Beppe Recchia ad Antenna 3 Lombardia per Non lo sapessi ma lo so con Massimo Boldi e Teo Teocoli (82), su Italia1 ha firmato Lupo solitario (87), Matrjoska (88), Mai dire Banzai (dall’89). In Rai Mi manda Lubrano (90), Diritto di replica (dal 91), Su la testa (92) con Paolo Rossi, Svalutation (92) con Adriano Celentano, Porca miseria (93) con Bruno Gambarotta, Fabio Fazio e Patrizio Roversi, Quelli che il calcio (dal 93, prima con Fazio, poi con Simona Ventura). Improvvisa attenzione della
stampa ai tempi di Diritto di replica per l’ostinazione con cui inquadrava i piedi degli ospiti • «Non sarà l’erede di Antonello Falqui, ma ha lasciato un segno con il suo stile» (Leandro Palestini) • «Ci sono i nuovi mezzi. Io li sfrutto a fini teppistici. Nel Sanremo di Fazio, la
telecamera posta su un braccio di 12 metri per raccontare il palco, le canzoni,
inquadrò anche il pubblico per primissimi piani. Il mio amico Gambarotta mi chiama “il piedofilo della tv”. Penso che dal dettaglio si possa capire molto di un personaggio. Ho ripreso
anche la forfora di un ospite. Mi diverto a entrare nel formato 16/9 dello
schermo con i fascioni neri sotto e sopra. Ho giocato con le luci, sparate a
giorno per le atmosfere cinematografiche di Celentano. Da Novara vedevo la tv
Svizzera che trasmetteva i varietà in concorso a Montreux: mi sono ispirato molto, li studiavo nei dettagli. Ma
oggi in tv non c’è il tempo per i numeri zero. Si improvvisa. Si cancellano i balletti perché non fanno ascolto. Cosa fare? Cercare nuovi linguaggi. Osare di più. Il cazzeggio di Arbore è ammirevole. Basta non cadere nella volgarità: per quella ci sono i reality».