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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BATTAGLIA

Imma (Immacolata Battaglia) Portici (Napoli) 1960. Presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli. «1,80 d’altezza e 41 di piede, un volto che buca il video, laureata in Matematica e
account manager in un’azienda americana leader del settore informatico, la Emc2, si definisce “una pasionaria dell’impegno sociale”. A combattere per il diritto alla diversità ha cominciato da adolescente a Portici, provincia di Napoli, quando odiava le
Barbie e i coetanei la prendevano in giro per i suoi capelli corti da maschio.
Non è stato facile neanche spiegarsi con la madre Luisa, casalinga, e il padre
Gennaro, impiegato in pensione della Costa armatori, sconvolti quando
scoprirono in un cassetto la lettera d’amore di una donna. La mamma voleva portarla dal medico per farla curare e
troncarono i rapporti per anni. Lasciò Napoli per Trieste, ingaggiata da una squadra di pallamano, sport al quale si
era avvicinata per caso, quando già era una discreta giocatrice di tennis e pallacanestro. L’agonismo (ha giocato in serie B e poi in Nazionale) la portò poi a trasferirsi a Roma, dove dopo un’esperienza deludente tra le femministe separatiste del Buon Pastore, è diventata la leaderina del Mario Mieli, abilissima nel favorire la convivenza
fra lesbiche e gay. Sempre in tailleur pantalone e gel nei capelli cortissimi,
rifiuta però l’etichetta di lesbica: “Il mio primo amore, a 19 anni, è stato un uomo e oggi sono curiosa, mi affascinano le personalità; il sesso è in secondo piano, anzi, diciamo la verità, un po’ noioso”. La prima attrazione forte per una donna l’ha avvertita a 21 anni, quando aveva ancora il fidanzato: “Era un rapporto platonico, però la faccenda mi turbava ancora parecchio”. Il sesso vero e proprio lo prova quattro anni dopo e la presa di coscienza
della sua omosessualità non è affatto dolorosa. Racconta che quando ha deciso di andare dallo psicanalista
(due anni di sedute) l’ha fatto non per analizzare le sue scelte sessuali, ma per affrontare una forte
angoscia di morte. Più tardi si è fidanzata con Paola, sono state insieme per dieci anni e quando l’amore è finito si sono lasciate amichevolmente. Vanta parecchie conquiste: “Sono una specie di scugnizzo che le donne amano coccolare”. Sembra che abbiano ceduto al suo fascino anche parecchie eterosessuali, che l’hanno sommersa di biglietti di ammirazione dopo averla vista in televisione a
difendere il Gay pride. La corteggiano anche gli uomini, attratti dalla sfida» (Antonella Piperno).