Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BASSO Marino Rettorgole di Caldogno (Vicenza) 1 giugno 1945. Ex ciclista. Professionista dal 66 al 78
BASSO Marino Rettorgole di Caldogno (Vicenza) 1 giugno 1945. Ex ciclista. Professionista dal 66 al 78. Campione del mondo 72, al termine di una celeberrima rimonta in volata sull’altro azzurro Franco Bitossi: «Bitossi attaccò a un chilometro e mezzo dall’arrivo. Si presentò sul rettilineo, a uno sguardo dal traguardo, con un vantaggio ragguardevole. Il Mondiale sembrava suo. Lo sentiva suo. Ma il destino gli appesantì le gambe e mise le ali ai suoi avversari. Un destino che non poteva essere più cinico, visto che a raggiungere e superare Bitossi, proprio negli ultimi metri, fu un altro azzurro. Marino Basso sfoderò una delle sue proverbiali volate e vinse. Vestì la maglia arcobaleno, mentre Bitossi sprofondava nello sconforto. Quella volata, quel Mondiale sono diventati un simbolo. Basso, che era fior di velocista, è l’uomo di Gap» (Pier Bergonzi) • «Bitossi andò via prima dell’attraversamento di Gap, con una di quelle sue proverbiali sparate. Al momento ho pensato che era finita. Addio Mondiale. Io non potevo tirare, Dancelli era a pane e pesce e Merckx mi provocò dicendomi “Ormai ha vinto Bitossi. Sono proprio contento…”. Non l’avesse mai detto. Ho visto Guimard che parlottava con Zoetemelk e nel centro abitato, dopo che la tv se n’era andata, girammo tutti in testa con trenate micidiali. Pancia a terra e via. Sapevo che una volta ripreso Bitossi avrei stravinto la volata. Sembrava impossibile, perché Franco aveva un gran bel vantaggio, ma io ero sicuro di potercela fare. Ai 500 metri ero convinto di vincere. Temevo soltanto di scattare con troppa forza da rompere i raggi. Avevo già calcolato che avrei dovuto fare una doppia volata. Un solo sprint lungo, su quel rettilineo in leggera salita mi avrebbe fatto esplodere il cuore. Pensavo di partire ai 250, di respirare ai 150 e di ripartire ai 100 metri. Facevo tutti questi calcoli quando è partito Merckx. Lo avrei baciato. “Ecco il mi omo”, ho pensato, “Ecco il mio salvatore”. Dovevo aspettarmelo, dovevo saperlo, che Eddy non rinunciava, mai. Così mi sono messo dietro al Cannibale e Merckx mi ha letteralmente tirato la volata e mi ha consentito di fare un solo travolgente sprint. Rapporto pieno, 53x13, e via. Mi sono tolto di ruota Guimard e quando ho passato Bitossi mi sembrava che fosse fermo. Non pensavo nemmeno che riuscisse ad arrivare secondo».