Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BASSO Ivan Gallarate (Varese) 26 novembre 1977. Ciclista. Ha vinto il Giro d’Italia 2006, che ha largamente dominato, ed era favorito anche per la vittoria al Tour: ma il giorno prima della partenza (30 giugno 2006), proprio Bjarne Riis, il direttore sportivo della sua squadra (la Csc), gli ha imposto di restare a casa
BASSO Ivan Gallarate (Varese) 26 novembre 1977. Ciclista. Ha vinto il Giro d’Italia 2006, che ha largamente dominato, ed era favorito anche per la vittoria al Tour: ma il giorno prima della partenza (30 giugno 2006), proprio Bjarne Riis, il direttore sportivo della sua squadra (la Csc), gli ha imposto di restare a casa. Il nome di Basso era infatti uscito in un’inchiesta spagnola sul doping sportivo e un codice etico, adottato concordemente da tutte le squadre, imponeva, in un caso come questo, il ritiro immediato del corridore (insieme a Basso restarono a casa, quella volta, altri favoriti: Ullrich, Mancebo, Vinokourov) • Nel 98 è stato campione del mondo under 23. Secondo al tour 2005, terzo nel 2004, 7° nel 2003. Due giorni in maglia rosa e due vittorie di tappa al Giro del 2005 (perso per colpa di problemi intestinali) • «Bjarne Riis, l’eroe del Tour 96, lo strappò alla Fassa Bortolo. Nel team di Ferretti, Basso non aveva raccolto nemmeno una vittoria nelle ultime due stagioni. Eppure Riis era certo del riscatto di un corridore che fin da ragazzo era parso un predestinato, vincitore tra l’altro della coppa d’Oro 93 da allievo, dell’argento mondiale nel 95 da juniores e del titolo iridato 98 fra gli under 23. Passato professionista nel maggio 99, Basso aveva invece tradito le attese. Tanti piazzamenti - un 2º posto nella Freccia Vallone 2001, un 3º nella Liegi Bastogne Liegi 2002, ancora un 2º a San Sebastian 2003 - oltre ad aver vestito tre maglie azzurre ai Mondiali (1999, 2001 e 2003). Un po’ poco per uno che voleva emulare il suo idolo Miguel Indurain. La lunga astinenza gli aveva attirato la nomea di atleta arrendevole, tatticamente poco smaliziato, spesso imbelle e incapace di sferrare la zampata decisiva» (La Stampa) • A nove anni scalò lo Stelvio, a 12 in mountain bike conquistò il Mortirolo: «Sono nato per soffrire, muoio sulla bici, ho tanta tenacia e tanta grinta. So di non essere un fenomeno, le mie qualità sono la costanza, la caparbietà, il sacrificio, però con queste posso ottenere grandi cose» • Vive a Cassano Magnago (Varese). La sorella Elisa è dal giugno 2006 la ragazza meteo nel tg di Emilio Fede («ai provini era il turno di Katia Pedrotti, la moglie di Ascanio Pacelli. Lei non c’era, sono andata io»).