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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BASILE

Giorgio Corigliano Calabro (Cosenza) 1960. Killer. «Assassino in proprio e su commissione, per un totale di 30 omicidi. È diventato un caso editoriale, un romanzo criminale ambientato tra Germania e
Calabria. Nel 1961 la sua famiglia lascia Corigliano. “Giù” manca il lavoro. I Basile si sistemano nelle baracche per gli immigrati
italiani che costellano la Friedhofstrasse a Mulheim, una città della Ruhr. Dal 1966, la madre diventa amante di Antonio Di Cicco, il “padrone” di Corigliano, esponente di spicco della vecchia ’ndrangheta, dal quale avrà poi una figlia. È Di Cicco che nel 1979 ordina al 19enne Basile di tornare al paese. Giorgio
diventa il suo autista, lo accompagna nelle visite a negozi ed esercizi. “Sono un uomo di rispetto”, gli rivela. Basile torna a Mulheim nel 1980 e la sua iniziazione È negli annali del crimine tedesco. Prende parte all’assalto con bombe ed esplosivi al carcere di Wuppertal con il quale viene fatto
evadere Arcangelo Maglio, mafioso di Corigliano. Di Cicco gli fornisce i soldi
per gestire una discoteca. Quando il proprietario gli revoca la licenza, Basile
lo uccide per non sfigurare davanti al suo patrigno. Tradito da un complice, si
fa 9 anni di carcere, e all’uscita È pronto per l’affiliazione. Diventa il gestore dello spaccio di hashish e cocaina tra Bochum e
Münster. La polizia tedesca lo espelle nel 1991. Al suo ritorno a Corigliano,
niente È come prima. I vecchi capi sono latitanti. Basile si mette a disposizione dell’emergente Santo Carelli, a una condizione. Vuole uccidere Di Cicco: anni prima,
ha scoperto che violentava la sua sorellina. La sua ascesa È rapidissima. Nell’agosto 1993, massacra a colpi di spranga un amico di infanzia, sospettato di
passare informazioni ai carabinieri. Aiuta i Carelli a costruire una rete “industriale” per il traffico di cocaina in Germania e Italia. Nel 1994 si trasferisce in
Toscana. Dalla casa sulle colline appena fuori Firenze parte per le sue
missioni. I Carelli hanno base in quasi ogni città, Francoforte, Berlino, Monaco. Basile tiene l’ordine e decide come e quando punire chi sgarra. La sua corsa finisce il 2
maggio 1998 alla stazione di Kempten. È in missione per riscuotere un debito non pagato. La polizia tedesca lo ferma e
lo arresta. Dopo un anno decide di collaborare. Il clan Carelli viene
smantellato, sia in Germania che in Italia, 250 arresti in 5 anni. Oggi Basile
vive da qualche parte nell’Italia settentrionale, sotto falso nome» (Marco Imarisio).