Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BARGNANI
Andrea Roma 26 ottobre 1985. Giocatore di basket. Alto 2,11. Cresciuto con Trezzano
Rosa (minibasket), Treviglio e Stella Azzurra (giovanili), ha debuttato in A il
12 ottobre 2003 contro Livorno, indossando la maglia del Benetton Treviso,
squadra con la quale ha vinto due coppe Italia (2004, 2005) e lo scudetto 2006.
È il primo europeo scelto con il numero 1 da una squadra americana di Nba con il
metodo del “draft” (È come se i giocatori candidati ad essere ingaggiati fossero messi in un recinto
e scelti uno per uno a turno dai manager delle squadre, badando che la prima a
scegliere sia la squadra più debole). Dalla stagione 2006-2007 gioca così nei Raptors di Toronto
• «A differenza di Yao Ming, il cinese pescato al numero 1 nel 2002, Bargnani non
rappresenta un mercato ghiotto per la Nba. Il suo È un caso di talento puro» (Riccardo Romani). A Toronto c’È però una fortissima comunità italiana • Ha detto di essersi portato in Canada la mamma • «Lo chiamano Mago, per quello che ha fatto vedere la prima volta che È sceso in campo con la maglia del Benetton, in un torneo estivo. Ma anche perché dicono assomigli al Mago G della Galbusera. È il prototipo del cestista del nuovo millennio: un 2.10 con la grazia, l’agilità e il tiro da fuori di un’ala piccola, il palleggio di un play, ma al tempo stesso i movimenti spalle a
canestro di un pivot. Il giocatore totale, senza limitazioni di ruolo. Il
classico atleta che fa impazzire gli scout Nba, che sprecano il termine più abusato del nuovo linguaggio:
upside, ovvero potenziale in chiave futura» (Massimo Oriani) • «Andrea Bargnani È un atleta fantastico. Sa far tutto ciò che un giocatore di basket deve saper fare. È forte nei rimbalzi, magnifico nelle schiacciate. Sa tirare da tre, ha fatto più del 44% nei play off, ha medie vicine all’ottanta nei tiri liberi. E poi È un giocatore decisivo. Può, nella stessa azione, fare una stoppata incredibile nella sua area e poi
trovarsi pronto per un tiro da tre riuscito» (Walter Veltroni)
• «A 5 anni volevo fare il benzinaio: pensavo tenesse per sé tutti i soldi che guadagnava».