Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BARBIELLINI AMIDEI
Gaspare 26 novembre 1934. Giornalista. È stato vicedirettore del Corriere della Sera (di cui oggi È editorialista) e direttore del Tempo. Sempre gli occhiali sui capelli. «Diviso tra Roma e Milano, diviso tra letteratura e saggistica, diviso tra
giornalismo e insegnamento universitario» (Paolo Di Stefano) • Allievo di Augusto Del Noce («mi ha insegnato che la storia della filosofia È una forma di pensiero a sé, e poi mi ha aiutato a sistematizzare le letture, a trovare un metodo»). Entra al Corriere nel 67 e gli assegnano la scrivania appena sgombrata da
Montale: «Montale mi ha insegnato l’arte del silenzio. Nel suo cassetto trovai un libriccino di Sbarbaro pubblicato
da Scheiweiller, che portava la dedica dell’autore a Montale, che mi disse di tenerlo pure. Con lui ero molto timido, lui mi
dava del tu e io a lui davo del lei. Mi ha tenuto a parte di tutto ciò che non ha letto. Un giorno mi mostrò uno scaffale della sua libreria e mi disse: “qui È tutto intonso…”. Quando andavo a trovarlo c’erano lunghi silenzi, fumava di continuo, accendendo la nuova sigaretta dalla
vecchia, non usava i fiammiferi, in genere portava un vestito blu su cui
lasciava cadere la cenere delle sigarette e una camicia bianca senza cravatta.
Nel
Diario postumo c’È una poesia dedicata a me, con quel verso “dicono che sia un tennista di valore…”. In effetti, andavo da lui a prendere gli articoli con la racchetta, perché poi raggiungevo mia moglie per andare a giocare a tennis». Altro maestro: Elemire Zolla: «Mi ha insegnato ad andare al cuore di alcune pagine, lasciando perdere quello
che c’È intorno. Mi diceva: non stare a leggere Nietzsche, leggilo attraverso Loewith…
Mi insegnò la prevalenza dello stile su tutto». A suo dire Del Noce, Montale e Zolla erano una specie di snob «a loro importava che la cultura venisse divulgata. Io in questo sono un
giornalista fino al midollo, cioÈ nella consapevolezza che il privilegio delle letture e delle esperienze
intellettuali va trasmesso interamente. E non dico divulgato, ma trasmesso».