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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BALMAMION

Franco Nola Canavese (Torino) 11 gennaio 1940. Ex ciclista. Ha vinto due volte il Giro
d’Italia, nel 62 e nel 63. Senza vincere una tappa: «Ero lì davanti, mi bastava. Tanto qualcuno degli avversari più forti saltava sempre. Il gruppo mi rispettava, non toglievo il pane di bocca a
nessuno. Il pubblico forse preferiva altre cose, ma io ero fatto così. Conoscevo le mie possibilità. Solo una volta mi sono fatto incantare dai giornalisti, dai tifosi, da tutti e
ho abboccato al fascino della grande impresa. Si era al Giro del 1964, quello
che avrebbe vinto Anquetil, il gran signore. Si correva di nuovo la mitica
tappa alpina Cuneo-Pinerolo: era la prima volta dal giorno in cui Coppi partì sul colle della Maddalena e nessuno lo vide più. E io provai a fare come dicevano, provai a fare Coppi. Senza essere Coppi.
Attaccai sulla Maddalena, mi presero giù dalla discesa, e salendo al Sestriere andai in crisi, fu una delusione
terribile»
• Perse il padre che aveva tre anni: «Era con i vigili del fuoco a Torino. È morto sotto le bombe il 25 luglio del 1943, il giorno della caduta del
fascismo. E un ragazzo che cresce senza il papà ragiona di più con la sua testa: ero maturo prima di altri e facevo certi conti. Prima di
rischiare in bici ci pensavo due volte, non ero di quelli che si buttano in
discesa, non me lo potevo permettere. Quando vincevo, esultavo senza dare di
matto. Potevo sembrare scontroso, ero solo più freddo. Portavo i soldi a casa e non dovevo rischiare nulla».