Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BAGNOLI
Osvaldo Milano 3 luglio 1935. Ex calciatore, ha giocato anche col Milan. Da allenatore vinse col Verona lo scudetto
1984-1985, «ultimo intruso della storia dell’esclusivo desco metropolitano dello scudetto, non conteneva fuoriclasse, ma un
gruppo di buoni giocatori, nessuno dei quali, oltre quella parentesi, ha
annoverato in carriera grandi conquiste da primattore [...] superando rivali
che invece i fuoriclasse li avevano ben esposti in vetrina. E si trattava dei
più grandi del mondo: Maradona, Platini, Rummenigge, Zico» (Carlo F. Chiesa). Gigi Garanzini ha chiesto a Bagnoli se quello scudetto abbia
a che vedere col fatto che all’epoca valeva per gli arbitri il sorteggio integrale. Bagnoli: «Lo sento ripetere spesso. Io credo che noi quell’anno vincemmo perché in una rosa di 16 giocatori ci furono pochissimi infortuni, e mai più di uno alla volta. E perché prendemmo solo 5 pali, contro i 10 o 15 degli altri. Gli arbitraggi non li
ricordo, e questo probabilmente vuol già dire che non ci furono problemi: perché due stagioni prima, quando arrivammo terzi, qualcosa che non mi piacque lo
ricordo bene». Celebre la sua risposta a un poliziotto che era entrato negli spogliatoi dopo
un Juve-Verona di coppa dei Campioni giocato a porte chiuse e vinto dalla Juve
con un rigore inesistente: «Se cerca i ladri, stanno nell’altra stanza». Ha allenato anche Genoa e Inter.