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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BAGET BOZZO

Gianni Savona 8 marzo 1925. Prete. Politico. «Ho due cognomi perché sono nato bastardo».



VITA Il suo primo punto di riferimento è Giuseppe Dossetti, capo della sinistra democristiana. In quel periodo, primi
anni Cinquanta, è editorialista della rivista dossettiana Cronache sociali e direttore del
periodico dei giovani Dc Per l’azione. Dieci anni dopo, nel 60, partecipa all’avventura di Fernando Tambroni (dc genovese di sinistra ma sostenuto dai voti
del Msi) a Palazzo Chigi. Baget dirige le riviste dei tambroniani Lo Stato e L’ordine civile. Nel 78, durante il caso Moro, conosce Bettino Craxi. Nell’84 diventa europarlamentare del Psi e al congresso di Verona prevede: «La politica di Craxi ha per sé il presente, ha per sé il futuro, ha per sé l’eterno». Nel 93, a Psi scomparso, partecipa alla fondazione di Forza Italia definendo
Berlusconi «politico del secolo»
• «Vive a Genova nella casa dei genitori a Carignano. Ogni sera alle 18.30 in punto
dice messa nella chiesa del Corpus Domini, la stessa in cui nel 1967 fu
ordinato sacerdote dal cardinale Giuseppe Siri. E quando va a Roma, i passaggi
fissi sono tre: le librerie religiose in via della Conciliazione, a fare
incetta di volumi che quasi sempre vanno persi, pranzo in Vaticano con l’amico monsignore Celestino Migliore, stretto collaboratore del cardinale Angelo
Sodano, cena e pernottamento in via del Plebiscito a casa del Cavaliere. E giù nottate a parlare: libri, consigli e qualche confessione spirituale» (Marco Damilano)
• «Ogni tanto si innamora di un leader politico e lo segue. “Don Gianni è un grande cappellano di corte portato ogni volta a sinceri e sconfinati
entusiasmi”, ha detto un suo vecchio amico, Giano Accame. Alla festa per i dieci anni di
Forza Italia il premier ha letto un suo articolo in cui diceva che Forza Italia
era nata grazie allo Spirito Santo. L’episodio gli è costato una bella lavata di capo del vescovo di Genova, Tarcisio Bertone. Nel
1981 gli era stata vietata la messa in pubblico. Nel 1985 era stato sospeso a
divinis» (Claudio Sabelli Fioretti)
• «Se la prendono con me perché rappresento la dottrina tradizionale e spirituale, qualcosa che nella Chiesa
cattolica è soffocato. Un prete dell’Ulivo non crea scandalo. Ma un prete che sta con Forza Italia è anormale. Se avessi scelto il partito che più affascinava i cattolici, il Pci, non mi sarebbe successo nulla. Io sono sempre
stato di destra e anticomunista. Ero un giovane dossettiano affermato quando ho
abbandonato il dossettismo imperante per un Tambroni che era un reietto
sconfitto. Scelsi il cardinale Siri quando era un emarginato. Sono diventato
berlusconiano quando tutti giuravano che avremmo perso le elezioni. Sono nato a
Savona. Ero un bastardo. Mia madre non era sposata. Per questo ho due cognomi.
Baget, quello di mia madre, catalana, Bozzo, quello degli zii che mi hanno
adottato quando avevo cinque anni e mia madre morì».