Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
AVOLEDO
Tullio Valvasone (Pordenone) 1 giugno 1957. Scrittore. «È sconcertante. Certo non perché ha esordito tardi nella narrativa o perché si dichiara totalmente estraneo al mondo della letteratura italiana (lavora in
banca) e al suo bon ton: capita a parecchi altri. E nemmeno perché il suo primo libro, L’elenco telefonico di Atlantide, È divenuto un cult in poche settimane pur facendo a meno di ogni ingrediente
classico del best seller (vicenda tutt’altro che sentimentale e lacrimevole, nessuna tribuna televisiva di provenienza,
nessun successo di scandalo, notorietà dell’autore inesistente, casa editrice - la Sironi di Giulio Mozzi - essa stessa agli
esordi). Qual È l’anomalia, dunque? Non sta neppure nel suo essere inclassificabile: Avoledo
sembra un autore di genere ed È uno che i generi li attraversa. Teoricamente dovrebbe posizionarsi sullo
scaffale della fantascienza, ma le sue storie vanno preferibilmente dalle parti
dell’ucronia, e descrivono il
what if di un mondo possibilissimo. Ma anche questo, a ben vedere, non ne fa
automaticamente un caso. La stranezza di Avoledo È che, semplicemente, non si riesce a smettere di leggerlo. E, a detta dei suoi
fan non soltanto telematici, una volta aperta la prima pagina di uno dei suoi
ingombranti volumi, la lettura prosegue ininterrottamente e implacabilmente
fino alla fine. Per il primo libro l’effetto fu contagioso e lo portò, a sorpresa, nella classifica dei romanzi più venduti» (Loredana Lipperini).