Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ASOR ROSA
Alberto Roma 23 settembre 1933. Critico letterario. Professore e saggista. Docente di Letteratura italiana,
ideatore della monumentale Storia della letteratura (11 volumi Einaudi). «Figlio unico di una famiglia della piccola borghesia impiegatizia: il padre
lavora al Ministero dei Trasporti, è una sorta di ferroviere non viaggiante, la madre ha lasciato invece l’impiego per dedicarsi al figlio» (Paolo Mauri) • «Palindromo. Palindromo di asor e rosa. Affetto da cinica nostalgia per l’integralismo ideologico. Il più gramsciano dei nostri italianisti si ostina a censurare la “contraddizione che esiste nella sinistra tra l’immagine del potere esercitato e l’autorevolezza effettiva”. Sul modello dell’“eroe italiano” da lui studiato, tende all’isolamento e alimenta “l’antivirtuismo”, immune da moralismo. Zombie della defunta specie dell’intelletuale critico, libero di entrare in conflitto con la politica, continua a
lanciare messaggi sepolcrali in cui denuncia, contro Miriam Mafai, la cultura
esangue di una sinistra che ha smarrito l’egemonia. Condanna, contro il rampantismo di Massimo D’Alema, il trionfo del consumismo e del berlusconismo nel costume. Uomo inquieto,
è anche preda di violente passioni come la gelosia, in particolare verso Giulio
Ferroni» (Pietrangelo Buttafuoco)
• Ha fortemente e inutilmente denunciato una speculazione edilizia in atto a
Monticchiello (Siena).