Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ARISIO
Luigi Torino 25 marzo 1926. È l’uomo che il 14 ottobre 1980 organizzò la famosa Marcia dei Quarantamila • Figlio di Giovanni Martino, fresatore proveniente dalle colline torinesi, e di
Maddalena Montanaro, casalinga. Nel 40 frequenta la scuola allievi della Lancia
in via Caraglio e, alla fine dei corsi, viene mandato in officina. Fa pratica
come calibrista al reparto Utensileria e comincia da lì una carriera che durerà 40 anni (di cui dieci in Lancia). Nel 1980, quando avviene l’episodio che lo consegnerà alla storia, È caporeparto alle Sellerie Fiat e dirige 250 dipendenti, in maggioranza donne • La Marcia dei Quarantamila, in una stagione ancora segnata dalla violenza
terroristica, È preceduta dai seguenti episodi: al culmine di una serie di gravissimi agguati,
intimidazioni di ogni genere, sequestri e atti teppistici di cui sono bersaglio
soprattutto capi, quadri e dirigenti, viene ucciso l’ingegner Carlo Ghiglieno, un quadro Fiat (21 settembre 1979). L’azienda reagisce licenziando 61 operai che sono in evidente collegamento con
Prima Linea e Brigate Rosse (
vedi anche FERRARA Giuliano - ndr). I sindacati, sempre timorosi di essere scavalcati a sinistra, si schierano
dalla parte dei licenziati e quando l’11 settembre 1980 il nuovo amministratore delegato Cesare Romiti annuncia 14.469
licenziamenti, parte una delle vertenze più dure della nostra storia sindacale, con picchetti operai a tutti i cancelli che
impediscono a chiunque di entrare negli stabilimenti. Ma il 14 ottobre, 35
giorni dopo l’inizio delle lotte, il Coordinamento dei capi e quadri Fiat, al termine di un’assemblea tenuta al Teatro Nuovo, esce in corteo per le vie della città. Ha dietro di sé quarantamila persone. Marciano in silenzio, solo inalberando cartelli in cui si
chiede il ritorno al lavoro. Li guida Luigi Arisio, cattolico (lo chiamavano,
per la sua fede, “figlio di De Gasperi”), partigiano durante la guerra nella formazione Giustizia e Libertà. È stato lui a concepire, stimolare, organizzare e poi guidare la marcia. L’impressione di quel corteo sulla città e sul sindacato È enorme. Le lotte cessano, la vertenza si chiude con un accordo, i violenti sono
isolati per sempre
• Deputato del Pri nella IX legislatura (1983-87), in lista con Susanna Agnelli • Ha raccontato la sua vita in Vita da capi. L’altra faccia di una grande azienda (Etas Kompas, 89) • Vedovo di Emma Saracco da cui ha avuto Riccardo (anatomopatologo al Sant’Anna di Torino) e Renato (che nei giorni della Marcia militava con gli operai in
sciopero contro il padre), ha poi sposato Franca Montalto. Hanno un figlio,
Roberto, tecnico alla Comau • Tra i ricordi più belli di quei momenti, una cartolina di congratulazioni arrivata direttamente
dagli Stati Uniti e firmata Ronald Reagan.