Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
ANSELMO
Giovanni Borgofranco d’Ivrea (Torino) 5 agosto 1934. Pittore. Tra le sue opere lastre di pietra tirate
con una corda di metallo su tele bianche, uno specchio rivolto al muro e
adagiato sullo strato di cotone, una leva immobilizzata contro la parete nella
torsione del tessuto che la tiene, un parallelepipedo in ferro con i segni dell’infinito, la lastra con l’incisione della scritta «un giro in più del ferro», la barra in metallo foderata di grasso, posta accanto alle parole «per un’incisione di migliaia di anni», la grande tela con i due pesanti blocchi di pietra che si controbilanciano al
tiro di un filo metallico
• «Anselmo ribalta i valori, rovescia i ruoli, ripensa i tempi, riporta i materiali
alla purezza originaria, prolunga l’azione nello spirito vitale delle sue opere. Così l’opera ha origine dal suo oggetto, dalla materia che si mostra senza inganno, si
trasforma senza mai essere plasmata, si estende oltre il luogo fisico del suo
darsi. Questo perché da sempre Anselmo si dichiara pittore. Dai primi tempi dell’Arte Povera, da quando, insieme agli altri artisti di quel “gruppo”, prende a usare gli elementi della realtà come strumenti di un fare consueto, di una tecnica abituale» (Ester Coen).