Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

Laboccetta Amedeo

• Napoli 13 febbraio 1948. Politico. Nel 2008 eletto alla Camera col Pdl • «Nel gioco di specchi dell’affaire casa Tulliani compare Amedeo Laboccetta. Ex An ora berlusconiano, il deputato napoletano, “innamorato dell’isola di Saint Marteen”, nei retroscena sulla “macchina del fango al lavoro contro Gianfranco Fini” viene descritto come capace di muovere le cose ai Caraibi. Complice il link con James Walfenzao, referente di Giancarlo Tulliani per l’appartamento monegasco, che era consulente del gruppo Atlantis da lui rappresentato in Italia fino al 2008. Ma Laboccetta nega ruoli opachi. Tuona contro “l’anima nera” Italo Bocchino e gli altri “kamikaze finiani” che “instillano veleni”. E a Fini rinfaccia: “Quando lo imploravamo di non annetterci al Pdl ci snobbava. Poi nel 2009 mi disse: ‘Dobbiamo fare la guerra a Berlusconi perché non lo sopporto più’” [...] Nel 2004 Fini venne a Saint Marteen per fare immersioni. Cenammo insieme alle rispettive famiglie per festeggiare l’onomastico di mia moglie, in un ristorante accanto al casinò di Corallo. [...] Fini è irriconoscibile. Non so chi lo ha cambiato. Certo l’amore a volte gioca brutti scherzi. Ma so che aveva difficoltà di coabitazione con Berlusconi e voleva accelerare i tempi della successione. Tentai di fermarlo. Nella direzione Pdl fui l’unico a tentare di stemperare la tensione creata dal suo dito puntato contro Berlusconi. [...]”» (Virginia Piccolillo, “Corriere della Sera” 28/9/2010) • Vedi: Dario Del Porto, “la Repubblica” 24/1/2009; Claudia Fusani, “l’Unità” 24/1/2009; Roberto Fuccillo, “la Repubblica” 20/3/2010; Liana Milella, “la Repubblica” 3/7/2011.