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 2011  luglio 04 Lunedì calendario

IN CASA È L’ORA DI REGOLARE IL CALORE

Non sempre il risparmio energetico richiede grandi investimenti. Accanto a soluzioni ben pubblicizzate come pannelli fotovoltaici e cappotti termici, ce n’è un’altra – forse meno conosciuta – che promette di tagliare del 20-25% la bolletta del riscaldamento, con punte di di risparmio ancora maggiori quando si cambia anche la caldaia. È la termoregolazione con contabilizzazione del calore, che unisce i vantaggi dell’impianto centralizzato (maggiori economie di scala) con la divisione delle spese tipica delle caldaie autonome (si paga in base ai consumi, tranne una quota fissa calcolata palazzo per palazzo).

Per avere un’idea delle cifre in gioco, basta pensare che gli oneri per riscaldamento incidono per il 40% sul totale delle spese annue condominiali, con un importo medio di 800 euro su 1.900 (fonte: Rapporto Anaci). L’investimento necessario varia caso per caso, ma per un edificio di 20 unità immobiliari può andare dai 550 ai 1.400 euro per alloggio, per con grandi differenze territoriali. Il tempo di ritorno dell’investimento indicativamente è di cinque-sei anni, ma può allungarsi o accorciarsi a seconda delle condizioni di partenza del sistema.

Le tecnologie

Termoregolazione e contabilizzazione del calore non sono la stessa cosa, anche se danno il meglio quando sono abbinate. La termoregolazione serve a fare in modo che un impianto di riscaldamento eroghi solo il calore che serve – quando serve e dove serve – limitando gli sprechi. Il caso tipico è quello dei palazzi in cui, per far avere 19-20 gradi all’inquilino dell’ultimo piano, si costringono gli abitanti dei piani intermedi a stare in maniche corte o ad aprire le finestre in pieno inverno, perché nei loro alloggi la temperatura arriva regolarmente 23-24 gradi. Questo succede perché manca la giusta regolazione. Con le valvole termostatiche, invece, ogni singolo termosifone è in grado di "sentire" le condizioni della stanza ed erogare solo il calore necessario. In questo modo è anche possibile sfruttare gli "apporti gratuiti" di calore che arrivano dalle stanze vicine o dal sole e, viceversa, far lavorare di più i radiatori degli ambienti più esposti al freddo.

Il conteggio individuale

Le valvole vanno installate su tutti i termosifoni e consentono a ogni utente di fissare la temperatura desiderata: da «1», più freddo, a «5», più caldo. Di solito il livello «3» corrisponde a circa 18 gradi, e ogni "tacca" vale due gradi in più o in meno. È possibile impostare ad esempio il «2» in camera da letto, il «4» in bagno e il «3» in tutti gli altri ambienti.

La contabilizzazione, invece, serve a misurare i consumi e si attua applicando un ripartitore di calore su ogni termosifone (ma si possono usare anche contatori o totalizzatori, si veda la scheda a destra). Le implicazioni sono evidenti: la contabilizzazione non migliora l’efficienza dell’impianto, ma induce i condòmini ad abbassare il livello delle valvole allo stretto indispensabile, riducendo i consumi superflui.

Se poi si abbina la coibentazione del sottotetto e la sostituzione della caldaia, si può arrivare addirittura a dimezzare la bolletta, anche se tutto dipende dalle condizioni iniziali. Se si passa da una vecchia caldaia molto inefficiente a un nuovo modello a condensazione, regolando al meglio l’erogazione del calore e isolando le dispersioni nel tetto, è facile capire quanto siano elevati i margini di miglioramento.

Naturalmente, se i lavori coinvolgono la caldaia, l’investimento aumenta: ad esempio, un condominio con 50 alloggi situato nell’Italia settentrionale può spendere circa 100mila euro per cambio caldaia, termoregolazione e contabilizzazione. Con un importo medio, quindi, di 1.500 euro negli alloggi più piccoli e di 2.500 in quelli più grandi. Il vantaggio è che, se si sostituisce la caldaia, tutta la spesa – compresa quella per la contabilizzazione – può beneficiare della detrazione del 55%, attualmente applicabile ai bonifici effettuati entro il 2011.