Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 04 Lunedì calendario

SCHEDONE AUMENTO BENZINA


Il prezzo della benzina aumenta ancora. Dalla rilevazione della Staffetta Quotidiana, sono Q8 e TotalErg ad aver ritoccato i listini.
Q8 ha aumentato di un centesimo al litro sia la benzina (1,600 euro/litro) che il gasolio (1,476 euro /litro).
Per TotalErg l’aumento è stato di 1,1 centesimi sulla benzina verde (1,599 euro/litro) e di 0,6 centesimi sul gasolio (1,475 euro/litro).
La media ponderata nazionale della benzina tra i diversi marchi aumenta di 0,3 centesimi (1,587 euro/litro). Di 0,2 centesimi la media del gasolio (1,470 euro/litro).

Conseguenze sulle vacanze estive per gli italiani: « L’estate che sta per iniziare sarà da dimenticare per milioni di italiani vittime dei vertiginosi aumenti sulla benzina, della stangata sul prezzo dei traghetti e dei collegamenti con le isole. Il Governo ha il dovere di non stare a guardare mentre si abbatte la mannaia del caro vacanze sui bilanci delle famiglie italiane, alla vigilia della partenza per l’estate di milioni di famiglie» (il deputato e capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta).

ACCISE Nuove accise sulla benzina dal primo luglio previste dal decreto Omnibus per finanziare i fondi alla cultura. L’accisa della benzina arriverà a 61,3 centesimi al litro, con un aumento complessivo di 6 centesimi al litro (Iva compresa). Stessa cosa per il gasolio: 47,2 centesimi al litro con un aumento di 6 cent al litro.

(Fonte: Paola Pica, Corriere.it 4/7/2011)

Dati Staffetta Quotidiana dei prezzi della benzina per compagnia: Eni, benzina 1,579, diesel 1,467; Esso, benzina 1,613, diesel 1,488; IP, benzina 1,595, diesel 1, 475; Q8, benzina 1,600, diesel 1, 476; Shell, benzina 1,578, diesel 1,461; Tamoil, benzina 1, 587, diesel 1, 472; TotalErg benzina 1,599, diesel 1,475 (Fonte: Ansa, 4/7/2011).

Carlo Pileri, presidente dell’Adoc: «L’introduzione delle nuove accise di 6 centesimi è un colpo gravissimo alle tasche degli italiani, che da oggi a fine anno subiranno un aggravio complessivo di circa 54 euro solo per i costi dei pieni. (…) Nei primi sei mesi del 2011 la benzina è costata in media 1,52 euro al litro, in un solo giorno si è registrato un aumento del 5,9%. E il nuovo record storico mette l’Italia ai primissimi posti tra i Paesi europei più cari, preceduta solo da Grecia, Danimarca e Olanda. Da noi la benzina costa in media l’8,7% in più della media europea, attesta a 1,48 euro al litro. Spendiamo il 28% in più della Slovenia, il 18% in più che in Svizzera, il 22% in più della Spagna. Anche in Francia, Germania e Gran Bretagna si spende di meno. Unica ancora di salvataggio degli automobilisti italiani sono le pompe bianche, dove si può risparmiare in media l’8%, circa 6 euro in meno» (Fonte: Dire, 4/7/2011)

Un comunicato Codacons: «Nuovo record per la benzina, che per alcuni distributori vola addirittura a 1,613 euro al litro. Era quello che il Codacons aveva temuto fin dall’inizio, ossia che gli aumenti delle accise decise dal governo, 0,19 centesimi al litro per finanziare il Fus e 4 centesimi al litro per fronteggiare l’emergenza immigrati, non solo fossero subito trasferiti sui consumatori finali, determinando una stangata da 60 euro ad autovettura, ma venissero fatti pagare con gli interessi, determinando ulteriori speculazioni sui prezzi finali».
Carlo Rienzi, presidente Codacons: «Il governo deve ritirare subito i provvedimenti con cui ha aumentato le accise. In caso contrario, porteremo migliaia di automobili sotto Palazzo Chigi e faremo sentire la voce degli automobilisti infuriati. I proprietari di auto, infatti, sono letteralmente perseguitati dal governo non solo per via dell’aumento delle accise, ma anche per le misure sul federalismo fiscale che determinano una aliquota aggiuntiva del 3,5% sull’importo netto del premio assicurativo e l’aumento dell’imposta provinciale di trascrizione per finanziare inutili Province».

(Fonte: Dire, 4/7/2011).


*****************************

CAROVITA Analisi sul carovita raccolta nel volume In ricchezza e in povertà. Il benessere degli italiani dall’Unità ad oggi (Il Mulino), guidata da Giovanni Vecchi, docente di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata. La ricerca raccoglie 20 mila bilanci appartenuti ad altrettante famiglie italiane. Un’opera di ricerca non solo storica ed economica, ma anche di costume, che copre un periodo temporale di 17 anni. I bilanci sono stati raccolti nelle case private degli italiani e negli archivi d’impresa, nelle inchieste parlamentari e nei tribunali, nelle parrocchie e negli uffici comunali, in diversi parti d’Italia.
Il gruppo di ricerca ha calcolato, tra le altre cose, l’evoluzione del costo della vita italiano nel tempo, disaggregando i dati per aree geografiche. Per adesso, la ricerca in questo senso è limitata al periodo del secondo dopoguerra (dal 1947 a oggi) e del Ventennio (dal 1922 al 1938).
La ricerca ha permesso di ottenere un nuovo indice del costo della vita del Centro-Nord e del Sud. In generale, fatto 100 l’indice italiano, nel 1947 il costo della vita al Centro-Nord era pari a 105, mentre al Sud era di 94. Dopo una iniziale convergenza che ha la sua massima intensità verso il 1961, quando il costo della vita è intorno a 103 al Centro-Nord e 96 al Sud, si profila una divaricazione graduale e costante fino all’attuale 106 e 88. Durante il Fascismo, la dinamica è simile. Fissati a 100 i prezzi medi nazionali, il costo della vita è pari a 104 al Centro-Nord e a 93 al Sud. Nel 1938 è pari a 106 e 91 punti. Il costo della vita, oltre agli alimentari, contempla anche le spese per la casa e per i vestiti, l’educazione e i diversi servizi alla persona.

(Fonte: Paolo Bricco, Il Sole 24 Ore 15/6/2011; frammento: 1513793)

Vedi anche: Stefano Livadiotti, l’Espresso 7/7/2011, frammento 1515152. Alla vigilia della presentazione della manovra economica, gli italiani sono pessimisti. Dicevano gli analisti che «pur all’interno di un quadro di generale prudenza si coglievano orientamenti di attenuazione nella percezione delle difficoltà economiche, con un lento recupero della propensione all’acquisto». Oggi non è più così. Aumenta nuovamente la preoccupazione delle famiglie per la situazione economica, che si estende dal ceto medio-basso a quello medio. Da un’indagine di Coop Italia, leader italiano della grande distribuzione, a giugno il 16,4 per cento delle famiglie ha messo nel conto un peggioramento delle condizioni economiche, a marzo era il 14,2 per cento. «La flessione nel consumo della carne è comune a tutte le aree geografiche, ma è particolarmente marcata nel Centro e nel Sud. I consumi non food evidenziano un Nord dove scendono gli acquisti multimediali e un Centro-Sud dove continua il calo nell’abbigliamento».

***********************************
INFLAZIONE Secondo i dati dell’Istituto nazionale di Statistica, nel mese di giugno 2011 l’inflazione è salita dello 0,1 per cento rispetto al maggio 2011. Si tratta di stime provvisorie, il tasso dell’aumento dei prezzi è di 2,7 per cento, livello più alto dal novembre 2008. L’inflazione è favorita da: aumento del costo dei trasporti (il prezzo di un biglietto aereo è aumentato in media del 6,9%, su base congiunturale, mentre su base annua l’aumento cresce al 13,8%; il trasporto marittimo e per vie di acque interne è aumentato del 52,8% rispetto a giugno 2010; i biglietti del trasporto ferroviario sono cresciuti dell’8,4% rispetto a un anno fa); aumento del prezzo dei carburanti (la benzina a giugno è aumentata dell’11,0% rispetto al mese di maggio, mentre dell’11,9% rispetto al giugno del 2010; il gasolio invece è aumentato del 14,0% rispetto a un anno fa, del 15,1% rispetto a maggio 2011).
L’estate degli italiani sarà complicata anche dall’aumento del prezzo di campeggi, pensioni e stabilimenti balneari.

(Fonte: Economiafinanza.net 4/7/2011)

************************************

MANOVRA ECONOMICA

Vedi frammenti 1515309 (Repubblica) e 1515310 (Il Messaggero).

Maurizio Zipponi, responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, dice: «L’esecutivo ha scelto di colpire, ancora una volta, la scuola, la sanità pubblica e le pensioni. (…) L’operazione di alzare l’età pensionabile per le donne nel settore privato appare vergognosa. L’età pensionale, infatti, deve marciare insieme a una revisione dei servizi alla famiglia, come gli asili nido e l’assistenza agli anziani, che oggi gravano interamente sulle donne, impegnate in un doppio lavoro. Inoltre, con l’aumento dei prezzi, in particolare della benzina, esce dalla cortina fumogena della manovra il vero obiettivo del governo: mantenere tutti i privilegi. Quindi non ci sarà nessuna riduzione del numero dei parlamentari e delle auto blu, così come non saranno eliminate le province ma verranno colpite le piccole e medie imprese, gli artigiani, i precari e quanti, pur con un lavoro, sono sulla soglia della povertà» (Fonte: Italpress 4/7/2011).