Ilmessaggero.it 4/7/2011, 4 luglio 2011
MANOVRA, CONFERMATA STRETTA SU PENSIONI IL PD: BASTONATA SU REDDITI MEDIO-BASSI
ROMA - Il governo conferma i tagli alle pensioni. Nella manvora trasmessa oggi al Quirinale è confermato infatti il blocco della rivalutazione «dei trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il trattamento minimo di pensione Inps» (cioè 1.428 euro lordi).
«Per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici comprese tra tre e cinque volte il predetto trattamento minimo Inps (cioè tra 1.428 e 2.380 euro lordi al mese) l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato nella misura del 45%». È quanto prevede il testo del decreto legge che contiene la manovra, approvato giovedi scorso dal governo, e inviato oggi al presidente della Repubblica. Il provvedimento, titolato «disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria», è composto da 39 articoli e da due allegati.
Confermato poi al 2014 l’avvio della misura che aggancia l’età pensionabile alla speranza di vita. La norma precedente faceva cominciare questo processo dal 2015.
Stangata su deposito titoli. Il bollo che si applica alle comunicazioni relative al deposito di titoli può salire infatti fino a 380 euro se ha un ammontare complessivo a cinquantamila euro ed è gestito da una banca. L’importo varierà infatti in base al valore del «conto»: dai 120 euro annuali per le comunicazioni di intermediari finanziari ai 150 per i conti inferiori ai 50 mila euro relativi a comunicazioni di depositi titoli presso banche, fino ai 380 euro annuali se si supera questa soglia.
Balzello sulle auto potenti. A partire dal 2011, è scritto nella manvora, «per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose è dovuta una addizionale erariale della tassa automobilistica, pari ad euro 10 per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 225 chilowatt, da versare alle entrate del bilancio dello Stato».
Il giallo delle rinnovabili. Il taglio del 30% di «tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni» presenti in bolletta torna nel testo della manovra inviato al Quirinale. «Allo scopo di ridurre il costo finale dell’energia per i consumatori e le imprese - dice l’articolo 35 - a decorrere dal primo gennaio 2012 tutti gli incentivi, i benefici e le altre agevolazioni, comunque gravanti sulle componenti tariffarie relative alle forniture di energia elettrica e gas naturale, previste da norme di legge o da regolamenti sono ridotti del 30 per cento rispetto a quelli applicabili alla data del 31 dicembre 2010». L’entità degli incentivi, dei benefici e delle agevolazioni sarà rideterminata dal ministero dello Sviluppo su proposta dell’Autorità per l’energia entro 90 giorni.
«Nel testo definitivo della manovra finanziaria inviato al Quirinale non c’è nessun taglio degli incentivi per le energie rinnovabili». Lo afferma il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, in una nota.
«Non mi risulta che nel testo della manovra inviata al Quirinale sia stata reintrodotta la norma che prevede il taglio del 30% di incentivi e agevolazioni relative alle forniture di energia elettrica», ha detto il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo.
Stangata Irap per banche e assicurazioni. Per gli istituti di credito e per le altre società finanziarie l’Irap sale al 4,65% mentre per le assicurazioni passa al 5,90%, riporta poi la bozza del decreto con la manovra consegnata al Quirinale.
Aerei Blu solo per le 5 massime cariche dello Stato. Lo prevede l’art. 3 del testo della manovra inviato al Quirinale dal titolo «Aerei Blu». «I voli di Stato devono essere limitati al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio, al Presidente della Corte Costituzionale» recita il primo comma. Il secondo comma prevede che le «eccezioni» siano «specificamente autorizzate, soprattutto con riferimento agli impegni internazionali e rese pubbliche sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri, salvi i casi di segreto per ragioni di Stato».
«Un ulteriore taglio del 10%» al finanziamento dei partiti politici «cumulando così una riduzione complessiva del 30%». Lo prevede, come già anticipato, l’art. 6 della manovra inserito nel capitolo dei «tagli alla politica».
Ridotte, ma non subito, le spese, anche di «natura amministrativa e per il personale» di Camera, Senato e Corte Costituzionale . Inoltre saranno «ridotti del 20%» gli stanziamenti destinati a Cnel, Consiglio superiore della Magistratura, alle Authority indipendenti «compresa la Consob» (ma esclusa la Banca d’talia, e agli organi di autogoverno della magistratura amministrativa, contabile, tributaria, militare. Lo prevede l’art. 5 della Manovra. Per le riduzioni di spesa di Camera, Senato e Corte Costituzionale, la manovra fa salvo il rispetto costituzionale dell’autonomia prevedendo che i tagli saranno autonomamente deliberati entro il 31 dicembre 2013. I risparmi ottenuti saranno versati al bilancio dello Stato e saranno destinati per «gli interventi straordinari per la fame nel mondo, calamità
naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali».
Il testo della manovra conferma poi i tagli ai benefit per politici e grand commis di Stato al termine del loro ufficio. Lo prevede l’art. 4 nel quale - «fatta eccezione per il Presidente della Repubblica» e ferme restando «le norme in materia di sicurezza nazionale e protezione personale» - è previsto che «dopo la cessazione dell’ufficio» i titolari di «qualsiasi incarico o carica pubblica» anche negli organi costituzionali (...) e regionali, a loro favore «non possono essere utilizzati immobili pubblici, anche ad uso abitativo, né destinato personale pubblico, né messi a disposizione mezzi di trasporto o apparati di comunicazione e di informazione appartenenti ad organi o enti pubblici o da questi comunque finanziati». Per la cessazione dei benefit dei presidenti di Camera e Senato però, dice ancora il provvedimento, le «opportune deliberazioni» saranno prese dalle rispettive Assemblee.
«I processi in materia previdenziale nei quali sia parte l’Inps, pendenti nel primo grado di giudizio alla data del 31 dicembre 2010, per i quali, a tale data, non sia intervenuta sentenza, il cui valore non superi complessivamente euro 500,00, si estinguono di diritto, con riconoscimento della pretesa economica a favore del ricorrente», prevede poi il testo della manovra inviato al Quirinale.
La Commissione europea giudica positivamente la manovra del governo, ma attende dettagli per poter dare un giudizio complessivo. L’adozione della nuova Finanziaria multiannuale del governo italiano, ha detto rispondendo a una domanda dell’agenzia Ansa il portavoce del commissario Ue agli Affari economici e monetari, è «positiva, poiché è in linea con le raccomandazioni, appena adottate, che chiedevano di prendere tutte le misure necessarie, senza ritardi, per raggiungere l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 e accelerare la riduzione del debito pubblico molto elevato».
La manovra economica «non arriva al pareggio, non arriva a introdurre un refolo di crescita ed è più probabile che provochi recessione»: in sintesi è questa l’opinione del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, secondo il quale il provvedimento «arriva solo a dare una bastonata micidiale ai redditi medio-bassi e a lasciare la patata bollente ai prossimi che arrivano». In più sulla manovra «il governo, che non ha più la fiducia degli italiani, mette la fiducia chiudendo la discussione e affidando ai posteri l’esecuzione». «Questo - ha concluso - pone qualche problema di natura istituzionale».