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 2011  luglio 03 Domenica calendario

VOLTI DEL POTERE

In questo libro di foto ritratti, la maggior parte dei quali scattati nel giro di pochi giorni nell´edificio delle Nazioni Unite, Platon fissa quasi tutti i più importanti governanti del mondo in un dato momento. È un progetto affascinante e infinitamente memorabile. Dopo il 1970, nel mondo, il numero dei leader eletti democraticamente si è triplicato, anche se molti di loro - come quelli russi, per esempio - lo sono solo formalmente. Nel libro sono presenti politici di ogni tipo, dai più bonari ad altri quali il libico Muammar Gheddafi, lo zimbabwese Robert Mugabe o l´iraniano Mahmoud Ahmadinejad, tiranni che rinchiudono gli oppositori nelle prigioni e i cui vanti richiamano quelli di Lenin. Platon non ha potuto trascorrere molto tempo con i soggetti dei suoi ritratti. In quasi tutti i casi ha avuto solo pochi minuti per sistemarli davanti alla macchina fotografica e qualche volta si è dovuto accontentare addirittura di solo quattro o cinque scatti. Nonostante questi rigidi limiti, i ritratti di Platon non potranno mai essere confusi con quel tipo di foto ritratto che i leader in genere preferiscono.
Quando lavora, Platon si rende affascinante e si fa accettare assumendo atteggiamenti apolitici e scherzosi che gli permettono di conquistarsi la collaborazione del soggetto. Platon è in ogni caso all´altezza del compito: è molto più di un tecnico con l´abilità di accedere ai potenti. Non si lascia vincere facilmente dalla ben collaudata capacità dei suoi soggetti di sfuggire a un occhio penetrante e la vittoria è quasi sempre sua. Il Gheddafi di Platon è surreale, grottesco, e sembra essere stato prelevato in un bar e trasportato nel mondo di Star Wars; Mugabe, già leader del movimento di liberazione del suo Paese e ora un mostro sulla via dell´oblio, sfida l´obiettivo con il suo grugno canagliesco; Ahmadinejad, che minaccia di far sparire gli israeliani e che elimina i suoi nemici con la prigionia, la tortura e l´intimidazione, guarda al mondo con un ghigno. La foto ritratto del leader russo Vladimir Putin svela tutta la sua fredda e dura arroganza; il suo è il volto archetipico di un ufficiale dei servizi segreti sovietici. Alcuni degli autocrati del mondo meno minacciosi si abbandonano allo sguardo indagatore di Platon. Dell´italiano Silvio Berlusconi, Platon coglie lo sguardo ammiccante nel momento giusto. Anche se sono attirato dai ritratti di Platon della tirannia, sono colpito anche dall´abbondanza di normalità, di non mostruoso e persino di eroico che c´è nella sua opera: lo sguardo tormentato del palestinese Mahmoud Abbas; l´atteggiamento dignitoso dell´iracheno Jalal Talabani; la coraggiosa allegria del maldiviano Mohamed Nasheed, le cui isole potrebbero restare sommerse dall´innalzamento del livello dei mari a causa del riscaldamento globale. È opportuno ricordare che questo progetto riafferma il fatto che un volto non dice più di tanto, il che è in parte il fascino di questi ritratti del potere. Il ruandese Paul Kagame è un personaggio estremamente complesso, responsabile sia dello straordinario sviluppo politico ed economico del suo paese dopo il genocidio del 1994, sia delle spaventose conseguenze della sua interferenza nella guerra civile in Congo. Il fatto che qui sembri un gentile professore d´ingegneria, con gli occhialini cerchiati di metallo dietro cui si accenna il suo sguardo fisso, ci dice solo che è bravissimo a nascondersi. Gordon Brown si sforza di apparire raggiante, anche se dal suo breve regno come Primo ministro sappiamo che, oltre a essere onesto e profondamente intelligente, è curiosamente anche introverso, poco incline all´umorismo e quasi scontroso. Almeno per il momento, si rivela un democratico di acciaio ed esperto a sfuggire, a mentire, a uno dei nostri migliori fotografi.
Traduzione di Guiomar Parada
(Tratto da Power by Platon © Chronicle Books)