Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 02 Sabato calendario

La cucina senza fuoco diventa pop - Per le casalinghe, dispe­rate e non, è una rivoluzione. Per (molti) altri appassionati di cucina il divertimento è già iniziato da un po’

La cucina senza fuoco diventa pop - Per le casalinghe, dispe­rate e non, è una rivoluzione. Per (molti) altri appassionati di cucina il divertimento è già iniziato da un po’. L’ulti­mo oggetto del desiderio è il piano cottura a induzione. Chi l’ha provata, confessa di non poter più fare a meno dell’avveniristica superficie in vetroresina lucida che si aziona solo quando appoggi una pentola (grazie a un cam­po magnetico l’energia si tra­sforma in calore) e che rima­ne sempre fredda. Un porten­to. Che nuove tecnologie stanno rendendo sempre più miracoloso (il piano a indu­zione è sul mercato da anni, ma quelli nuovi sono insupe­rabili). Certo, all’inizio è tut­ta una questione di feeling, poi anche l’induzione diven­terà abitudine, persino per le massaie, quelle dure e pure che per ora restano ancorate alla tradizione. E nella cuci­na di domani, spodesterà i fornelli a gas. In parte del mondo- New York e molte cit­tà Usa- i fuochi sono già prei­storia, e fra qualche anno suc­cederà anche da noi. Per una questione di sicurezza (non ci sarà più il gas), praticità (non scaldandosi non si spor­cano), estetica (sono dei pez­zi di design) e velocità (i tem­pi di cottura sono ridottissi­mi). Ecco come sarà la cucina del futuro: pratica, veloce e si­cura. E di design. Intanto «og­gi il 20% delle case italiane l’ha già. Il design e le linee dei fornelli a induzione hanno trasformato quello che era un elettrodomestico in un elemento d’arredo, integran­dolo nella continuità dei pia­ni cucina», spiega l’architet­to Stefano Dedè. Assicuran­do che «nel tempo l’energia alternativa sostituirà quella tradizionale, il bruciatore a gas scomparirà» e i fornelli con lui. Così quando l’indu­zione arriverà in tutte le cuci­ne, le casalinghe ringrazie­ranno. «I piani a induzione entre­ranno sempre più nel mondo della cucina perché sono molto più gestibili dal punto di vista della pulizia e del ri­sparmio energetico », aggiun­ge Giancarlo Morelli, chef stellato e proprietario dell’ Osteria del Pomiroeu di Sere­gno (Milano) e di Marrakech e chef al golf di Menaggio. «L’induzione è la chiave di volta per vivere meglio in cu­cina. Io la uso sia a casa che nei miei ristoranti, alternan­dola con i fuochi». Oltretutto, «presto nella Ue entreranno in vigore nuove norme di si­curezza e sarà impossibile usare il gas». In attesa che tutti si conver­tano, sul web i commenti si sprecano. Si lodano tempi (miracolosi) di ebollizione dell’acqua, e qualcuno dice che tutto si può cucinare a tempo di record. Ma Morelli avverte: «Le alte temperature si raggiungono in fretta, ma i tempi di cottura sono sem­pre gli stessi: se cuoci qualco­sa a temperatura troppo alta, rischi che si bruci o che si asciughi». In rete qualcuno però si lamenta, sostenendo che l’induzione farà scompa­rire i piatti della nonna. «A parte le cotture al barbecue si può fare tutto», smentisce lo chef, «non è il fuoco che fa la differenza, ma il tegame». Ec­co, le pentole. Sul web si apre un mondo: troppo costose, un peccato buttare le vecchie batterie. Ma si esagera: «Le più nuove vanno bene per i fuochi come per l’induzione. Care? La pentola se è buona deve essere cara». Caro è an­che il piano cottura, ma il prezzo è ammortizzato nel tempo: i consumi sono ridot­ti perché si attiva solo quan­do si appoggia una pentola. È il futuro, bellezza, e tutto sarà più semplice.