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 2011  luglio 02 Sabato calendario

BASSA POLITICA: SCILIPOTI SI SENTE NAPOLEONE

Sono giorni convulsi per Domenico Scilipoti detto Mimmo, l’ex dipietrista diventato l’icona dei Responsabili che hanno salvato Silvio Berlusconi dalla spallata del 14 dicembre scorso. Ieri, Scilipoti, si aggirava impettito nell’auditorium della Conciliazione, al consiglio nazionale del Pdl. Domanda: “Lei aderirebbe al Pdl del neosegretario Alfano?” Risposta: “Potrei, perché io e lui abbiamo gli stessi valori”.
L’altro giorno, mercoledì scorso, quando il governo è andato sotto sulla comunitaria, Scilipoti era invece a Londra alla Camera dei Lord. Un incontro con Lord Thomas Taylor, sospeso per sei mesi per un problema di mazzette: un provvedimento, ha scritto “Il Riformista”, che non veniva preso dal Diciassettesimo secolo. Ma Scilipoti precisa: “Lord Taylor non è conservatore, appartiene allo schieramento avverso”. Sarà. Nulla, però, ferma ormai il piccolo siciliano della provincia di Messina. Martedì 5 luglio è prevista altra gloria: Silvio Berlusconi interverrà alla presentazione della biografia di Scilipoti, vergata da Giuseppina Cerbino. Supplica del parlamentare Responsabile al cronista del “Fatto”: “Le ho mandato il libro, ma lo legga senza pregiudizi se possibile. Voi del ‘Fatto’ siete troppo cattivi”. Che parli il tomo, allora, nel senso di volume: 224 pagine edite da Falzea e intitolate: “Scilipoti re dei peones. Perché Berlusconi”. Ed è lo stesso Cavaliere a fare l’apologia del peon Scilipoti, scritto alla spagnola: “Peon in quanto infaticabile, pragmatico, lavoratore al servizio della democrazia”. Il prologo è mirabile e inizia così: “Perché scrivere un libro su Domenico Scilipoti? Per più motivi”. Ma ce n’è uno che risplende più degli altri: “Domenico Scilipoti ha cambiato la Storia. È l’uomo che votando contro la mozione di sfiducia, disubbidendo alle direttive del suo partito, ha impedito il Grande Passo, il Kali Yuga, il Trapasso a una nuova era dell’umanità, quella senza Silvio Berlusconi, l’altro uomo che gli contende la palma di vittima dell’odio e dell’insulto”.
Scilipoti sdogana il Kali Yuga nella politica italiana. Ma che cos’è? Benché cattolico, Scilipoti paragona il timore per la caduta dell’Unto del Signore alla ricorrenza induista della morte fisica di Krishna, quando appunto comincia la fase oscura del Kali Yuga. Il tomo è diviso in quattro parti fondamentali: “Il politico Scilipoti”, “Il medico Scilipoti”, “Le battaglie di Scilipoti”, “Le avventure internazionali di Scilipoti in Brasile, Giappone, India, Sri Lanka e Malesia”.
L’agiografia del politico Scilipoti, dal Psdi di Saragat all’Idv di Di Pietro, parte dall’infanzia a Terme Vigliatore, nel Messinese, e fa i conti con il carattere duro del papà: il giovane Scilipoti è un ribelle coi capelli lunghi che a 15 anni scappa di casa o non riesce a studiare perché distratto dall’amore: “Frequentemente interrompevo il mio impegno scolastico per passeggiare invece con la bicicletta sotto la finestra della prima fidanzatina. Ne ero così innamorato, si pensi, che molte volte non riuscivo nemmeno a mangiare”.
Il “medico Scilipoti” viene descritto come un innovatore mondiale: “Da luminare dell’agopuntura, il 19 giugno 1998, con il padre dell’agopuntura stessa, il medico francese Nguyen van Nghi, realizza un intervento di revisione della cavità uterina di una donna quarantatreenne, utilizzando come analgesico l’agopuntura”. Il “politico Scilipoti” e il “medico Scilipoti si fondono nella “visione olistica” che “comprende la complessità dei fenomeni e la rete delle loro interrelazioni”. Ancora: “Il movimento olistico scilipotiano promuove un’ecologia profonda, non riduce l’ecologia a qualcosa di superficiale, antropocentrico”. La sintesi Responsabile in senso olistico (che ha un seguace in Pippo Franco) è ovviamente Silvio Berlusconi, senza il quale saremmo già nel Kali Yuga. Molto resterebbe da recensire, come il toccante capitolo su “Scilipoti e la Madonna” (“un uomo di grande scienza ma anche di grande fede”), ma lo spazio è tiranno e restano poche righe per la testimonianza di Giuseppe Lo Presti, legale di fiducia di Scilipoti: “Come per Mozart, Ghandi e Napoleone è vero ciò che si dice degli uomini bassi di statura. Devono faticare di più per essere accettati”. Chissà perché non ha inserito Berlusconi. In ogni caso la acca di Gandhi è al posto sbagliato.