a. s., Il Sole 24 Ore 2/7/2011, 2 luglio 2011
SE È ROUBINI A DIRE: «LO SAPEVO»
Da uno dei tweet di Nouriel Roubini, 15 maggio 2011: «Dsk è innocente, fino a prova contraria. Non si può escludere che la stampa francese vicina a Sarkò non abbia montato una campagna per infangarlo». In questa vicenda che unisce sesso ed errori giudiziari, il mondo dei potenti e le sorti dell’economia internazionale, in questa sceneggiatura che sembra scritta a tavolino per appassionare il mondo, pochi possono dire «io l’avevo detto che finiva così» con la stessa autorevolezza di Roubini. È l’economista che il 7 settembre 2006 andò proprio al Fondo monetario per avvertire che sarebbe esplosa una crisi che, cominciando dai mutui di Fannie Mae e Freddie Mac, avrebbe travolto il sistema finanziario globale. Come puntualmente avvenne. Oggi colui che il New York Times battezzò Dr Doom, il dottor Profezia, si chiede chi può aver versato del denaro sul conto della cameriera non più violentata da Dsk ma consenziente. «Probabilmente Dsk è stato incastrato», dice Roubini. Qualcuno a Parigi dovrebbe preoccuparsi.