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 2011  luglio 01 Venerdì calendario

NIENTE PIÙ FIGLI DI SERIE B I BIMBI NATI FUORI DALLE NOZZE AVRANNO GLI STESSI DIRITTI - ROMA

Basta discriminazioni tra figli legittimi e figli naturali, tra chi nasce da una coppia sposata e chi invece viene al mondo fuori dal matrimonio. D´ora in poi ci saranno solo figli, tutti finalmente uguali davanti alla legge: con lo stesso diritto ad avere una famiglia completa con tanto di nonni, zii e la possibilità di ereditare da questi. C´è poi una nuova certezza per le mamme: se non sono sposate e per prime riconoscono il bambino, il loro cognome resterà al piccolo anche quando il padre, dopo un giorno, un mese o anni, lo avrà riconosciuto.
Così stabilisce il disegno di legge approvato con voto bipartisan ieri mattina dalla Camera e che prevede una serie di modifiche al codice civile. Fine dunque dei bambini di serie B - e sono oltre 134mila ogni anno in Italia (il 24%) - che non avevano giuridicamente diritto a nonni o zii perché nati da coppie unite solo dall´amore, che non potevano entrare nell´asse ereditario dei parenti perché venuti al mondo da genitori non sposati. «Erano ragazzini che rischiavano, in caso di morte del papà e della mamma, di finire in un istituto perché i nonni non erano considerati parenti per legge, e quindi non potevano averli in affido», dice l´onorevole Alessandra Mussolini, relatrice alla Camera di una legge approvata coi voti di maggioranza e opposizione e il plauso di deputati opposti politicamente come la teocon Paola Binetti e Paola Concia del Pd.
La legge, considerata da molti come il primo passo per il riconoscimento delle coppie di fatto, viene da lontano. Era il 2007, quando l´allora ministro della Famiglia Rosy Bindi, Pd, propose per prima queste modifiche al codice civile: «per adeguarci al resto dell´Europa e colmare un ritardo epocale della società italiana», che colpevolizzava, puniva, rendeva legalmente diversi nei diritti i bambini nati da coppie di fatto rispetto ai figli di genitori sposati.
Fino a ieri, i bambini nati da genitori non uniti in matrimonio non avevano legalmente una famiglia. Esisteva infatti soltanto un rapporto di filiazione tra il figlio naturale e il genitore che lo aveva riconosciuto, ma nessun rapporto con eventuali nonni, zii, fratelli e cugini. Ora avranno finalmente una famiglia, con la conseguenza di entrare anche nell´asse ereditario che prima li vedeva esclusi, nipoti di serie B che si potevano liquidare.
Un emendamento prevede, poi, che se la madre riconosce il figlio per prima, il suo cognome resterà anche quando, e se, il padre lo riconoscerà poi. «È un segno forte di cambiamento culturale, un primo passo verso il doppio cognome. Perché la legge non obbliga a che i figli abbiamo il cognome del padre, è solo una consuetudine», insiste la Mussolini, che ha battagliato nelle aule perché i suoi figli portassero anche il suo.
Nel disegno di legge c´è anche un cambio di visuale che fa considerare vere e proprie persone con opinioni, gusti e desideri da far valere i ragazzini ben sotto la minore età. «Il figlio minore, che ha compiuto i 12 anni, e anche di età inferiore se capace di discernimento, ha il diritto di essere ascoltato in tutte le questioni e le decisioni che lo riguardano», recita un emendamento, che dovrà essere imparato a memoria dai genitori. Mentre altri due punti riguardano le ragazze sotto i sedici anni, che potranno riconoscere i figli, su valutazione del giudice, e i minori di 14 anni (prima il limite era 16), che saranno ascoltati in tutte le cause civili che li riguardano su riconoscimento o disconoscimento di paternità.
E dopo il via libera della Camera alla proposta di legge che equipara i figli legittimi e naturali, la palla passa al Senato. Intanto, Paola Concia ha chiesto che il Parlamento si adoperi per cancellare anche le discriminazioni verso i figli delle coppie gay. La deputata del Pd tre anni fa ha presentato in proposito una proposta per l´istituzione della figura del co-genitore e ieri in aula ha rivolto un appello affinché il testo sia esaminato al più presto. «Esistono nel nostro paese 100mila figli di famiglie omosessuali che hanno un solo genitore naturale. L´altro non ha né diritti né doveri verso il bambino. Questi piccoli sono esposti a rischi grandissimi: se il genitore naturale dovesse morire, sarebbero affidati ai servizi sociali e sradicati dalle famiglie. Una violenza inaccettabile».