La Stampa 1/7/2011, 1 luglio 2011
La lettera dell’ad Fiat - Cara Emma, voglio esprimerti il mio apprezzamento per l’impegno tuo e della Confindustria nella definizione di un quadro di riferimento per creare le condizioni di rilancio del sistema economico del nostro Paese
La lettera dell’ad Fiat - Cara Emma, voglio esprimerti il mio apprezzamento per l’impegno tuo e della Confindustria nella definizione di un quadro di riferimento per creare le condizioni di rilancio del sistema economico del nostro Paese. L’accordo raggiunto tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil è sicuramente un risultato di grande rilievo, perché ha affrontato alcuni importanti nodi in materia di rappresentanza e di contratti. Questo primo passo potrà avere un effetto positivo sul funzionamento delle relazioni sindacali nel nostro Paese e, di conseguenza, portare benefici al sistema industriale, che ha assoluta necessità di disporre di regole che garantiscano le certezze indispensabili per operare in un contesto di mercato sempre più globale e competitivo.La stessa necessità abbiamo noi della Fiat, che siamo impegnati in un grande sforzo per costruire un gruppo automobilistico internazionale, e abbiamo bisogno che le nostre attività italiane procedano a velocità non inferiore a quella dei concorrenti. Mi auguro che, nei prossimi mesi, il vostro lavoro prosegua con ulteriori passi che ci consentano di acquisire quelle garanzie di esigibilità necessarie per la gestione degli accordi raggiunti per Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco. Questo ci permetterà di portare a compimento gli investimenti avviati e quelli già programmati, assicurando così al Paese una prospettiva di continuità di presenza industriale. Sono fiducioso che le nostre esigenze, che credo siano le stesse di molti altri imprenditori, saranno tenute in considerazione e che queste condizioni si realizzeranno entro la fine dell’anno. Ho il dovere di informarti che in caso contrario, Fiat e Fiat Industrial saranno costrette ad uscire dal sistema confederale dal 1 gennaio 2012. Invieremo copia di questa lettera anche ai segretari delle Confederazioni firmatarie per confermare che la nostra iniziativa non intende mettere in discussione l’importanza dell’accordo e i diritti dei lavoratori. Vogliamo soltanto che le nostre persone possano lavorare in un contesto nel quale tutti si assumano i propri obblighi e le proprie responsabilità, come previsto dagli accordi di Pomigliano d’Arco, Mirafiori e Grugliasco. Spero che la nostra posizione possa aiutare la Confindustria e i Sindacati nel proseguire il lavoro cominciato e a completare la costruzione di un nuovo sistema di rapporti basati su obiettivi condivisi e sul reciproco rispetto. Sergio Marchionne *** La risposta di Confindustria Caro Sergio, desidero ringraziarti per l’apprezzamento che hai espresso nei confronti miei e di Confindustria per l’accordo con Cgil, Cisl e Uil in materia di relazioni sindacali. L’accordo si muove lungo una linea che ho personalmente perseguito con la massima determinazione sin dall’inizio della mia Presidenza per garantire alle nostre imprese quel quadro di riferimento e quelle certezze che sono indispensabili per stare al passo con la competizione internazionale. Mi riferisco in particolare alle regole sull’esigibilità degli accordi conclusi con una maggioranza di rappresentanti dei lavoratori, alle clausole di tregua e all’adattabilità dei contratti aziendali. Abbiamo ricomposto l’unità delle sigle sindacali proprio sul punto che aveva diviso parte della rappresentanza dei lavoratori. Abbiamo dimostrato - in un momento difficile per l’Italia, davanti all’Europa e ai mercati finanziari - che impresa e lavoro hanno piena consapevolezza della responsabilità che occorre mostrare, e delle regole nuove che occorre darsi, per affrontare ad armi pari la concorrenza globale. Lo scambio tra maggiore produttività alle imprese e più salario detassato ai lavoratori, con questo accordo, potrà essere esteso e declinato nell’intero e diversificato complesso dell’impresa italiana: ciascuno avendo a disposizione la via più adeguata al proprio settore, e alle proprie specifiche esigenze. Consideriamo questo accordo un grande successo, poiché completa la maggiore innovazione che le relazioni industriali italiane abbiano conosciuto negli ultimi decenni. Per questo riteniamo che l’accordo non possa essere rimesso in discussione e auspichiamo che venga rapidamente ratificato da tutte le organizzazioni che lo hanno siglato. A noi sembra che l’accordo soddisfi anche le vostre istanze: gli accordi di Pomigliano, Mirafiori e Grugliasco possono facilmente rientrare nelle nuove norme pattuite. Se invece non ritieni utile verificare la praticabilità di questa via, al fine di ottenere garanzie riguardo agli accordi già raggiunti nel gruppo Fiat a fronte della causa intentata dalla Fiom non vediamo altra strada se non quella di un intervento legislativo con effetto retroattivo, che, in quanto tale, non è nella disponibilità di Confindustria. Rimaniamo sempre pronti e interessati a lavorare con Voi per permettere a Fiat di realizzare gli importanti progetti di investimento programmati. Emma Marcegaglia