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 2011  luglio 01 Venerdì calendario

IL PIANO FALLITO PER L’ANTI-RUBY

Scomparsa nelle nebbie di Arcore. A sei mesi e mezzo da quel video-annuncio con il quale il premier attaccò l’inchiesta su Ruby, non c’è più traccia della misteriosa donna con la quale Silvio Berlusconi rivelò di avere «uno stabile rapporto di affetto». Ma adesso la faccenda rispunta nelle carte dell’inchiesta sulla P4.
E si rivela per quello che probabilmente è sempre stata: un diversivo mediatico di breve respiro. Ideato in un summit ristretto di consiglieri giuridico-mediatici del premier, giusto alla vigilia dell’arrivo a Montecitorio delle prime carte sul bunga bunga. E con il giornalista Alfonso Signorini, secondo quanto racconta al Secolo XIX una fonte qualificata, nei panni del prestigiatore che tira fuori dal cilindro il coniglio bianco.
Anzi, la «Damabianca ». Di quella fidanzata parlano al telefono il faccendiere Luigi Bisignani, la deputata Micaela Biancofiore e Maria Elena Valenzano, ex assistente parlamentare e compagna del deputato Alfonso Papa, sul quale pende una richiesta d’arresto della procura di Napoli. Domenica 16 gennaio, alla vigilia dell’arrivo in Parlamento delle prime temute carte sul Ruby-gate, Berlusconi registra un video messaggio in solitaria.
Il passaggio chiave è questo: «Non ho mai voluto dirlo, ma da quando sono separato, ho avuto uno stabile rapporto d’affetto con una persona che ovviamente era assai spesso con me anche in quelle serate e che certo non avrebbe consentito che accadessero quegli assurdi fatti che certi giornali hanno ipotizzato ».
Passano un paio di giorni, e Bisignani viene intercettato con la Biancofiore mentre dice: «Spero che adesso su questa fidanzata cali il silenzio assoluto, che non si deve mai sapere chi è...Noi dobbiamo preservare la privacy di questa signora...è stata lì, non ha mai visto il suo fidanzato fare avance con nessuna».
Passa ancora un mese e la Valenzano completa la frittata: «Ho chiamato Gigi (Bisignani,ndr) e si è fatto sentire un mese dopo. Mi ha detto: sono stato a Genova per un periodo... Poi, scusa te, a Genova per un periodo... A Genova stava il caso Ruby, hai capito?».
In realtà sono tutte millanterie e fantasie. Da altre intercettazioni, si capisce che Bisignani va a Genova tra il 2 il 9 ottobre per il Nautico, a caccia di nuove barche da comprare. Ma ora che l’onda di piena dell’ inchiesta rischia di travolgere l’affollato parterre dei presunti consiglieri del Principe, è finito il tempo degli scherzi. Così, una fonte che ovviamente chiede di restare anonima assicura: «Intorno a Ruby non ha mai ronzato Bisignani».
Non solo, ma per la storia della «Dama bianca» fu individuata come primo candidato Barbara Faggioli, «per il semplice fatto che era la ragazza il cui telefonino era stato agganciato più volte dalle celle di Arcore ». L’idea sarebbe stata di Signorini, che prevalse sulla candidata di Lele Mora, la piemontese Roberta Bonasia. Solo che la Faggioli fu ritenuta comunque inaffidabile già dopo il 20 gennaio, una volta che il "comitato di guerra" di Arcore venne a sapere come si era comportata durante le perquisizioni alle ragazze di via Olgettina.
Quando la polizia bussò a casa del suo fidanzato, la Faggioli diede in escandescenze contro di lui urlandogli: «Non sapevo che tu fossi uno spacciatore!». Gli agenti le spiegarono che lui era pulito, allora la stellina pensò al suicidio di un parente. In realtà la polizia era lì tutta per lei. Ma una «Dama bianca» così emotiva sarebbe stata davvero un suicidio, per i consiglieri di Arcore. E all’insaputa di Bisignani, lasciarono perdere.