Rossana Lacala, Novella 2000, n. 27, 07/07/2011, pp. 30-31, 7 luglio 2011
Umberta Gnutti Gussalli Beretta, Gabriella Dompè e Sandra Vezza sono “esposte” in foto che le immortalano come statue neoclassiche nella sala d’onore del Palazzo Reale di Milano per il “Progetto Krgr
Umberta Gnutti Gussalli Beretta, Gabriella Dompè e Sandra Vezza sono “esposte” in foto che le immortalano come statue neoclassiche nella sala d’onore del Palazzo Reale di Milano per il “Progetto Krgr. Bob Krieger: Ricordi tra fotografia e arte”. *** Umberta Gnutti Gussalli Beretta come Ebe, la Giovinezza. È la moglie di Franco Gussalli Beretta, vicepresidente e consigliere delegato della storica Fabbrica d’Armi Beretta (fondata nel Quattrocento) e della Beretta Usa. Appassionata d’arte, nonostante gli studi d’economia per volere paterno. «Peso 49 chili, la bilancia ha misurato un solo scostamento dalla media: in gravidanza, 14 anni fa. Mangio poco, alleno tono e flessibilità con il Pilates e con il nuoto. Quando posso mi concedo un po’ di tennis». *** Sandra Vezza come La Venere di Milo. Titolare della Italgelatine, è da un anno anche imprenditrice vinicola. «Bisogna mettersi in discussione sempre. È la mia regola anche in questa occasione. Io, che amo coprirmi, che d’estate mi infilo in camicie con le maniche lunghe e serrate ai polsi, che vado in giro in pantaloni e gonne mai cortissime, che detesto i dècolletè esagerati anche nelle mise eleganti, ho messo in mostra il seno. […] Il mio corpo è così da sempre, una naturale fortuna. Non faccio ginnastica né diete. L’unico movimento sono le lunghe passeggiate nelle vigne delle mie Langhe». *** Gabriella Dompè come Paolina Bonaparte. Esperta di comunicazione scientifica, costruttrice, è la moglie separata dall’industriale Sergio Dompè, numero uno di Farmindustria. Sul set «ho portato un abito bianco di Richmond, sperando che me lo facesse indossare. Gli ho mostrato immagini trovate in Internet di Paolina Bonaparte vestita… Niente, non c’è stato verso». Il fotografo l’aveva vista con i capelli raccolti in un’occasione mondana: «”Tu sei Paolina Bonaparte”, mi ha detto. Infatti con le luci mi ha arrotondata e ammorbidita: voleva che fossi una Paolina marmorea, alla Canova». E quando certe signore, le hanno telefonato per dirle: «Ma quello non è il tuo fisico», lei ha risposto: «Certo, io sono fatta meglio».