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 2011  giugno 30 Giovedì calendario

Morichini Vincenzo

• Foligno (Perugia) 20 febbraio 1945. Imprenditore. Il 28 giugno 2011 fu arrestato con le accuse di corruzione e frode fiscale • «[...] ex dirigente di Ina-Assitalia vicino a Massimo D’Alema [...] di cui [...] è caro amico. [...]» (Maria Elena Vincenzi, “la Repubblica” 11/5/2011) • «[...] già comproprietario della barca di Massimo D’Alema, procacciatore di contributi in chiaro alla sua fondazione “ItalianiEuropei”, ma, soprattutto, “uomo di area” che, negli anni [...] per sua stessa ammissione, ha lavorato come “facilitatore” di medie e grandi aziende interessate agli appalti pubblici, perché in grado di ammorbidire e convincere amministratori e uomini politici. [...] Il “Sistema Morichini”, dove la provvista necessaria per le tangenti viene dissimulata con “fatture per consulenze fittizie o prestazioni inesistenti” (in questa storia se ne contano diverse). Dove il “consulente” (Morichini) incassa due volte: in chiaro, sul “fisso” riconosciuto dal cliente imprenditore (cui si aggiungeva il 5 per cento del valore dell’appalto vinto). E in nero, con il 50 per cento della tangente in contanti consegnata brevi manu [...] all’amministratore o al politico corrotto» (Carlo Bonini, “la Repubblica” 29/6/2011) • «Il tempo dirà se il “compagno M.” (Morichini) è o meno un nuovo “compagno G.” (Primo Greganti). È un fatto, o forse una cabala, che l’8 giugno (2011), di fronte a Paolo Ielo, pm che negli anni di Tangentopoli era il “ragazzino” di Mani Pulite, si siede un signore che, dopo aver gridato la propria innocenza (“Sono vittima di una macchina del fango, colpiscono me per arrivare a D’Alema», dice al “Corriere della Sera” il 9 maggio) decide di deporre le armi. Accanto a lui, l’avvocato Grazia Volo. Dice: “Sono Morichini Vincenzo, nato a Foligno il 20 febbraio 1945. Intendo rispondere”. Morichini, già indagato nell’inchiesta per frode su Pio Piccini (imprenditore che lo ha avuto come “consulente” e ora lo accusa di essere “un faccendiere utile in ambito romano per i suoi buoni rapporti con il Pd e la collaborazione alla Fondazione Italiani Europei”), capisce di essere di nuovo in grossi guai. La Finanza, ventiquattro ore prima, è tornata a perquisirlo con una nuova accusa. Aver corrotto, attraverso la sua società “Sdb” (Soluzioni di business), il consigliere dell’Enac Franco Pronzato per pilotare un appalto alla “Rotkopf Aviation”, società di diritto inglese e padroni italiani (Viscardo e Riccardo Paganelli) che della sua “Sdb” è cliente e da cui ha percepito 89 mila euro “in chiaro” a titolo di provvigioni. [...] Racconta Morichini: “La ‘Rotkopf’ voleva partecipare al bando Enac per la tratta Elba-Pisa, ma per farlo era necessario essere muniti del Certificato di Operatore di volo (COA). La Rotkopf aveva presentato istanza, ma vi erano delle resistenze all’Enac, legate al fatto che gli aerei di cui disponeva erano dei monomotore [...] Proposi a Paganelli di utilizzare Pronzato, persona che conoscevo, per facilitare la concessione del COA. Contattai Pronzato, che si mise a disposizione. Ci incontrammo almeno 10 volte, prima della concessione del COA. Io, lui e Paganelli. Dopo un po’ di tempo, grazie anche all’intervento di Pronzato, fu rilasciato il COA e vi fu la gara che Rotkopf vinse. Per tali fatti e per mantenere un rapporto che facilitasse la soluzione dei problemi che Rotkopf poteva incontrare nei rapporti con Enac, proposi a Paganelli di erogare gratifiche a Pronzato”[...] Aggiunge Morichini: “Paganelli accettò il mio suggerimento. Consegnai a Pronzato 40 mila euro in due tranches da 20 mila. Di queste somme, Pronzato mi diede la metà. 10 mila la prima volta, 10 mila la seconda. Consegnai il denaro a Pronzato a Roma, l’ultima volta a Natale del 2010, la prima qualche mese prima. A casa sua, in via Frattina”, che poi, sua non è, ma di un’Opera Pia. Morichini non sa che la sua confessione è il sigillo a quanto la Procura ha già acquisito. Ad accusare Pronzato, infatti, è il “pizzino” ritrovato a Paganelli in cui, accanto al nome del consigliere Enac, si legge esattamente quella cifra che [...] Morichini ammette (40 mila euro). [...]» (c. b., “la Repubblica” 29/6/2011).