Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 30/6/2011, 30 giugno 2011
IL FATTO DI IERI - 30 GIUGNO 1934
Alle due del mattino del 30 giugno 1934, mentre Hitler con Goebbels partiva dall’aeroporto di Hangelar, vicino Bonn, il capitano Röhm e i suoi luogotenenti delle SA dormivano pacifici nei loro letti dell’albergo Hanslbauer, sulle rive del lago Tegernsee. Il Fuhrer, che col decisivo sostegno delle Camicie Brune, aveva preso il potere nel ’33, era pronto a sbarazzarsene. Gli oltranzisti delle SA di Röhm, forti di 2 milioni e mezzo di uomini e decisi con ogni mezzo a portare avanti la “seconda rivoluzione” nazionalsocialista, sono visti come fumo negli occhi dall’esercito e dalla destra conservatrice dei poteri forti, finanza e junker, in testa. Per l’ascesa al potere supremo, Hitler deve liquidare quella che, da molti viene ormai definita “una cricca di malversatori, ubriaconi e omosessuali” e sospettata di cospirazione contro il Fuhrer. Tutto è pronto per il blitz della Nacht der langen Messer, la Notte dei lunghi coltelli. Colti nel sonno gli uomini delle SA verranno arrestati e poi fucilati dalla polizia speciale di Goering. Tra le oltre 100 vittime, anche Röhm, che prima di essere finito con un colpo di pistola, si rivolgerà all’antico camerata dicendo “se devo essere ucciso, che sia Adolf a farlo”.