Marco Ronchetto, Novella 2000, n. 26, 30/06/2011, pp. 6-12, 30 giugno 2011
Michelle Hunziker ha raccontato a Ok-La salute prima di tutto che «da bambina ho passato tanto tempo in ospedale da averne perso il conto»
Michelle Hunziker ha raccontato a Ok-La salute prima di tutto che «da bambina ho passato tanto tempo in ospedale da averne perso il conto». Il primo intervento a un mese di vita: «Sono nata con i dotti lacrimali occlusi». A tre anni, poi, un’ernia inguinale, ma «i problemi veri sono iniziati a sette». Sente dolore alla mano destra: finisce due volte sotto i ferri, prima per due costole che si scopre ha in più (ma la richiuderanno senza togliergliele, in quanto non davano alcun fastidio) e poi per la sindrome del tunnel carpale, con 34 punti sul polso che le lascino una lunga cicatrice in ricordo. Non è finita: a 11 anni ricovero d’urgenza per appendicite e a 13, con già il 40 di piede, dovettero segarle le ossa dei talloni che le lievitarono all’improvviso: «Sperone calcaneare, si chiama». *** «Sono fortunata perché sono filiforme di costituzione: i miei amici romani mi chiamano “la gamba vuota”, perché mangio talmente tanto che sembra che abbia una gamba vuota dentro cui nascondo il cibo…» (Michelle Hunziker). *** Da dieci anni è diventata vegetariana, dopo essere «cresciuta a bistecche in Svizzera. Adesso pensare di mangiare un animale morto mi inorridisce». Pranza a base di riso o verdure grigliate e tomino, ma c’è un piatto a cui non ha voluto rinunciare: le lasagne alla bolognese. Tanto da inventarsi un «finto ragù» a base di tonnetto o palamita diliscato e il latte di soia al posto di quello vaccino. A parte le mele renette come piccolo piacere di mezza giornata, fondamentale nell’alimentazione di Michelle è la colazione, «sacra: a quella proprio non rinuncio mai. E mangio tantissimo: almeno quattro fette biscottate e un’infinità di succo di frutta». Ha un personal trainer e si allena all’Harbour Club di Milano.