Varie, 29 giugno 2011
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HerreraDeNoble Ernestina
• Buenos Aires (Argentina) 7 giugno 1925. Proprietaria del Gruppo Clarín, l’impero mediatico dominante nel paese. Vedova dal 1969, nel dicembre 2002 fu arrestata (66 ore) con l’accusa di aver falsificato i documenti delle adozioni dei figli Marcela e Felipe, dei quali a fine 2009 fu ordinato l’esame del dna per appurare se fossero figli di desaparecidos • «[...] La versione ufficiale di doña Ernestina racconta questo: il 13maggio 1976, due mesi dopo il golpe, quando le desapariciones impazzavano, la vedova di Roberto Noble, il fondatore del quotidiano Clarín, si presentò davanti a una giudice di San Isidro con una neonata che - disse - era stata abbandonata in una scatola alla porta della sua casa. Come testimoni portò una vicina e un dipendente della casa della vicina. Questo riguarda Marcela, che fra i due ragazzi appare quella con la vera vocazione a prendere le redini del gruppo. Due mesi dopo, il 7 luglio, la stessa giudice ricevette da una donna chiamata Carmen Luisa Delta il suo figlioletto perché fosse dato in adozione e lo stesso giorno, con una rapidità insolita per la giustizia argentina, la giudice lo aggiudicò a Ernestina Herrera de Noble. Questa è la storia ufficiale di Felipe. Ma poi tutta l’impalcatura andò in pezzi. Nel 2001, il dipendente @testimone˝ che asseriva di aver visto la scatola con dentro la neonata @Marcela˝, dichiarò di non essere mai stato alle dipendenze di nessuna casa e in realtà di essere stato per cinquant’anni l’autista della famiglia Noble. Anche la nipote della presunta vicina di casa smentì che sua nonna fosse mai vissuta lì. Sul caso di Filippo non si è mai potuto provare l•esistenza di una Carmen Luisa Delta, la presunta madre biologica. Per sovrapprezzo, la giudice che li aveva aggiudicati in adozione, Ofelia Hejt, ormai morta, era più che sospetta in quanto in precedenza aveva già assegnato a famiglie adottive figli di desaparecidos. Forte di queste prove, il giudice Roberto Marquevich, un magistrato peraltro molto discusso, ordinò nel 2002 l’arresto della padrona del Clarín. Fu solo per pochi giorni ma bastò perché aMarquevich fosse tolto il caso [...] E da allora tutto si fermò [...]» (Sebastian Lacunza, “il manifesto” 5/1/2010) • Vedi anche Corriere della Sera 31/12/2009; Maurizio Chierici, “il Fatto Quotidiano” 5/1/2010.