Varie, 29 giugno 2011
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Ganley Declan
• Watford (Gran Bretagna) 23 luglio 1968. Politico. Irlandese. Nel 2008 a capo del movimento per il no alla ratifica del trattato di Lisbona • «[...] ha fondato un movimento battezzato Libertas, ha un sacco di soldi e nessuno ha ancora capito come se li sia procurati, né perché gli stia tanto a cuore affossare l’accordo sul futuro dell’Europa. Gira per Dublino con il suo pullman da battaglia, tormentando il Blackberry e masticando un Montecristo n. 2 spento: “Il governo, i sostenitori del sì e le élites di Bruxelles - spiega - vi prendono per scemi e vogliono farvi ingoiare il trattato”. “Mr. No”, come lo hanno ribattezzato i giornali, è l’unico uomo d’affari che perde tempo e denaro nella campagna, convinto, come gli esperti di marketing della Adidas, che “niente è impossibile”. “Ho cominciato a leggere il trattato di Lisbona - spiega - come un imprenditore interessato a scoprire le possibilità che offriva, e ho finito come un padre di quattro ragazzi preoccupato per il loro futuro. Io non sono spaventato dalle novità: se c’è una buona idea la abbraccio e la seguo, ma questa non lo è”. Ganley sostiene di essere una delle poche persone a giudicare il trattato dopo averlo anche letto. La gente lo guarda con ammirazione, perché sembra davvero uno “che ha studiato e sa le cose”. Di certo sa come si vive. La sua casa di Tuam è una vecchia dimora di inizio ’800, appartenuta al cantante Donovan, con piscina indoor e un grande giardino con lago e isoletta artificiali. [...] Ha cominciato, racconta, comprando e vendendo alluminio ed esportando legname russo prima di abbracciare le telecomunicazioni. [...]» (“La Stampa” 9/6/2008) • Vedi anche Maria Serena Natale, “Corriere della Sera” 12/6/2008.