Varie, 29 giugno 2011
Tags : Hugo Enyinnaya
Enyinnaya Hugo
• Warri (Nigeria) 8 maggio 1981. Calciatore. 19 presenze e 2 gol in A col Bari tra il 1999 e il 2001 • «[...] il 18 dicembre ’99 fece gol a Peruzzi con un tiro da 30 metri. E un altro ragazzino terribile, Antonio Cassano, completò il servizio di barba e capelli all’Inter andandosene via a Blanc con un colpo di tacco e segnando il secondo gol. Quella sera, il Bari di Fascetti salutò due nuove stelle. Una è sparita [....] “Avevo già il biglietto di prima classe per un treno importante come la serie A, dovevo solo salire e sedermi. E l’ho perso. La testa è tutto, adesso lo so. Quando sei giovane pensi d’essere invincibile e che con il tanto denaro che hai in tasca puoi permetterti di ridere in faccia al mondo. È successo a me e a tanti altri che si sono persi. Io sono tornato sulla strada giusta appena ho smesso di ragionare solo con l’istinto” [...] Dal Bari al Livorno al Foggia, e nel 2004 in Polonia, con la perdita dello status di comunitario. Di qui l’obbligo di ripartire, in Italia, dai dilettanti. Anziolavinio e [...] Meda (Eccellenza lombarda) [...] “Quando sento dire che c´è razzismo negli stadi italiani mi viene da ridere. In Polonia e nella Repubblica Ceca se sei un giocatore di colore il minimo che possa capitare è che ti tirino delle banane. Mi è successo un sacco di volte e spesso mi hanno dato della scimmia, anche in campo. In quei paesi non sei mai tranquillo se giri da solo per strada. Qui tutto questo non succede” [...]» (“la Repubblica” 13/12/2009) • «[...] Se ripenso a quella partita non provo solo sensazioni positive. È vero che dopo quella sera tutti mi ripetevano che sarei diventato un grande, ma oggi [...] se ripenso al Bari-Inter di [...] anni fa sono soprattutto triste. Segnai un gol da leggenda, potevo diventare un campione. Invece mi sono perso per strada [...] Nell’ultimo anno di contratto con il Bari, il mio procuratore, Silvano Martina, mi disse di andare in ufficio e di firmare un documento. ‘‘Vai Hugo, tranquillo’’. Io ho sbagliato, firmai senza leggere. Scoprii in seguito di aver accettato di rescindere con il Bari. Mi ritrovai in Polonia dove mi sarei dovuto arricchire e invece per un lungo periodo non vidi un soldo. Il contratto era scritto in polacco e io ovviamente non mi ero accorto che di ingaggi non si parlava”. Gornik Zabrze, Lechia Zielona Gora, Odra Opole sono le tappe della sua via crucis nell’Est dell’Europa. Dal 2004 al 2008. “Non avevo avviato la pratica per la cittadinanza italiana e rientrare in Italia, a quel punto, era diventato impossibile: in serie B e C gli extracomunitari non possono essere tesserati. Alla serie A non potevo più aspirare [...] Non serbo però rancore: tanti mi dicono di denunciare il mio ex procuratore, ma io sono cristiano e penso che se io non perdono lui, Dio non perdona me [...]» (Monica Colombo, “Corriere della Sera” 16/1/2010).