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 2011  giugno 27 Lunedì calendario

Il condominio fai da te “Tre euro e addio cumuli” - Tre euro a famiglia e tanta buona volontà

Il condominio fai da te “Tre euro e addio cumuli” - Tre euro a famiglia e tanta buona volontà. Certe volte basta davvero poco per tenere lontani i cumuli di immondizia che ormai fanno capolino in ogni ansa del corso Vittorio Emanuele a Napoli. Come al civico 377 - che qui tutti chiamano Parco della Madonnina, dalla statua che accoglie chi varca l’ingresso del complesso residenziale - dove i condomini hanno deciso di installare nel giardino una compostiera e ridurre così i rifiuti umidi e indifferenziati che vengono depositati nei cassonetti. «Ormai ogni famiglia produce un sacchetto di umido ogni tre o quattro giorni», Marcello Cadavero è consigliere della seconda circoscrizione, appena eletto nelle liste Sel. Lui nel Parco della Madonnina ci abita, e per esperienza diretta, e non solo per credo politico, considera il compostaggio una soluzione al pericoloso stazionamento di tonnellate di rifiuti in strada. «È un metodo semplicissimo - spiega - di ridurre la frazione umida. Abbiamo dimostrato quanto sia facile abbattere la quantità di rifiuti che vengono depositati nei cassonetti. Qui - prosegue - vengono a svuotarli una volta a settimana. Prima no, perché non trovava niente». Semplice, diretto e soprattutto economico, visto che per acquistare la compostiera le 60 famiglie del Parco hanno speso meno di due euro cadauno. «La compostiera? L’abbiamo comprata in un centro di articoli per la casa», conclude il consigliere municipale. L’idea in origine sarebbe venuta ad alcuni residenti che hanno una casa in campagna. Loro, con le compostiere, avevano avuto già a che fare per smaltire i rifiuti organici e per produrre concime per la terra. Così, un mese e dieci giorni fa, quando a Napoli si prospettava l’ennesima estate con la spazzatura per strada, hanno deciso di proporre questo metodo prima in una riunione informale e poi in una assemblea di condominio. Qui la decisione è stata rapida e l’adesione totale. O quasi: «C’è sempre qualcuno che fa finta di niente - rivela a denti stretti un condomino - ma speriamo di convincerlo dell’utilità di questa iniziativa». Marco porta fiero il bidone della spazzatura verso la compostiera, che è alta quasi quanto lui. Un gesto secco e gli scarti della domenica finiscono nel ventre di questo aggeggio che riesce anche a limitare la puzza dell’immondizia. Tutto sotto gli occhi orgogliosi di papà Romano: «Siamo consapevoli che in questo stato di emergenza, un contributo alla soluzione deve partire per forza dal basso». La compostiera qui viene vista alla stregua di un simbolo, di un segno di riscossa sociale. «Napoli - prosegue Romano che è docente universitario di Urbanistica - deve assolutamente recuperare il suo capitale sociale, e la gente deve acquisire questa nuova mentalità. Naturalmente - conclude - tutte le attività messe in campo devono essere effettuate in sinergia con le istituzioni». E a chi dice che gli anziani hanno qualche difficoltà a dividere i rifiuti a seconda della loro tipologia, la risposta è unanime. «Gli anziani? Sono quelli che hanno maggiore sensibilità e attenzione verso questo progetto». Nella compostiera vengono depositati scarti di prodotti organici che, decomponendosi, producono «compost» che viene utilizzato come concime per le aiuole del parco. Nei quaranta giorni post-compostiera, gli abitanti giurano che la produzione di spazzatura si è ridotta del 50%. «Così - spiega Raffaella - abbiamo la possibilità di gestire lo smaltimento di rifiuti senza dover ammassare sacchetti ovunque». Ora i condomini del Parco della Madonnina sono pronti ad esportare il loro modello. «Sono già dieci le compostiere condominiali attive in città - spiega il commissario regionale dei Verdi Francesco Borrelli - ed altri amministratori di condominio,anche della provincia, hanno chiesto informazioni». La marcia delle compostiere sembra inarrestabile. «Nel nostro piccolo abbiamo cercato di dare un segnale di impegno civile», spiega Carmela Barbera, geologa di professione, dopo aver versato la sua «quota» di scarti nella compostiera.