[G. RU.], La Stampa 27/6/2011, 27 giugno 2011
L’uomo ombra di Giulio e quei legami oscuri con Cosentino - Quelle intercettazioni telefoniche devono avergli scombinato i suoi progetti
L’uomo ombra di Giulio e quei legami oscuri con Cosentino - Quelle intercettazioni telefoniche devono avergli scombinato i suoi progetti. Marco Milanese, due lauree in giurisprudenza e in Scienze economiche e finanziarie, un master in diritto tributario, una carriera nella Guardia di finanza prima e adesso in politica, lanciatissimo per via dei suoi rapporti molto stretti (è nel suo staff dal 2002) con il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti, si è ritrovato indagato dalla Procura di Napoli per corruzione. Una brutta macchia in una brutta storia. E il suo mondo, all’improvviso, gli deve essere caduto addosso. L’avvocato Paolo Viscione, parla al telefono con il figlio: «Io voglio uscire da questa storia perché quando vengo ricattato dalla politica, da questo Milanese per questa storia qua, che si fotte i soldi, io non voglio averci più a che fare. E se stanno i telefoni sotto controllo è buono che il magistrato che ascolta mi chiama e gli racconto per filo e per segno...». Viscione insieme ad altri professionisti, avvocati e commercialisti, si era specializzato in mega frodi fiscali grazie alla costituzione di una società all’estero, a Malta, nel campo delle assicurazioni auto. Questa società, la «European Insurance Group», in breve, ha raggiunto un giro d’affari di circa 20 milioni di euro. Marco Milanese, secondo le indagini condotte dal pool per la criminalità economica della Procura di Napoli, avrebbe intascato tangenti e regali (si parla anche di una Ferrari). C’è da aggiungere che questa banda di insospettabili professionisti operava soprattutto in Campania. E’ vero che Milanese è d’origine irpina, ma si è formato e ha vissuto a Milano. La sua elezione a Montecitorio, poi, è avvenuta nella lista del Pdl della Campania. L’ex ufficiale della Gdf, infatti, è amico di Nicola Cosentino, l’imputato per i rapporti con i Casalesi, responsabile campano del Pdl. E siccome in Lombardia vi era una lunga lista di papabili e candidati, Cosentino gli ha garantito là il posto nella circoscrizione elettorale della Campania, sicuro della elezione. Ora, nell’ambito della inchiesta su Marco Milanese, indagato con altri due imprenditori, lo scorso 23 dicembre, a Roma, è stato sentito come persona informata dei fatti, il ministro del Tesoro, Giulio Tremonti. Un interrogatorio molto delicato per il tema che ha trattato, e cioè i rapporti tra il ministro e il suo collaboratore più diretto. Essendo, Milanese, «consigliere economico» di Tremonti. E, dunque, secondo le indiscrezioni, i magistrati della Procura di Napoli avrebbero chiesto al ministro di precisare i termini della delega concessa a Milanese, per esempio, quella relativa alle nomine dei consigli d’amministrazione di imprese e aziende a partecipazione pubblica. Insomma, se Milanese aveva carta bianca come immaginano i pm, in che termini lo stesso doveva fare riferimento al ministro? Il sospetto degli inquirenti è che dietro certe nomine si potessero celare interessi inconfessabili. Secondo indiscrezioni, la tranche dell’inchiesta che ha visto coinvolto il collaboratore, anzi l’ex «consigliere economico» del ministro Tremonti, sarebbe giunta all’epilogo. E ci troveremmo nella fase dell’attesa della decisione del giudice per le indagini preliminari. Ma a questo punto l’intervenuta volontà di collaborazione di Marco Milanese che ricadute avrà sull’esito della inchiesta che lo vedo indagato per corruzione? «Ho la coscienza a posto», dice Milanese riferendosi all’inchiesta che lo vede indagato. Ha chiarito tutto? O nel piatto della Procura di Napoli ha messo soltanto la decisione di collaborare?